Vita Chiesa

AC A LORETO, BIGNARDI E LAMBIASI: UN SEGNO PROFETICO IL DIALOGO TRA ASSOCIAZIONI

“A Loreto vogliamo fare un esercizio di laicità, prendendo la parola in modo responsabile e libero sui grandi temi dell’attualità: la famiglia, la pace, l’educazione, la politica, l’economia”. Così Paola Bignardi, presidente dell’Azione Cattolica Italiana, ha presentato la festa-pellegrinaggio di Ac a Loreto, che comincerà domani e culminerà il 5 settembre, con l’incontro del Papa con la Azioni Cattoliche del mondo e la beatificazione di Alberto Marvelli, Pina Suriano e Pietro Tarrès. A Loreto, ha informato la presidente di Ac illustrando oggi, nella sala stampa della Santa Sede, l’incontro ai giornalisti, la “comunione” sarà “resa ancora più forte dalla presenza di numerose aggregazioni laicali italiane, con le quali è avviato un fecondo dialogo e una nuova collaborazione”: un “segno profetico”, l’ha definito Bignardi, “dell’unità della Chiesa e di quella globalizzazione della solidarietà e della speranza che Giovanni Paolo II non smette di indicare come la via maestra per umanizzare il mondo e dar vita alla civiltà dell’amore”.

“Vivere la laicità come vocazione”, nell’”unitarietà fra le diverse generazioni e condizioni di vita, vera ricchezza dell’esperienza associativa dell’Azione Cattolica”: questi alcuni tratti dell’”attuale fase di rinnovamento”, ha sottolineato la presidente, ricordando che l’Ac di oggi è inoltre caratterizzata dal “particolare legame con i Pastori”, testimoniato a Loreto “dalla presenza e dalla Parola del Papa” e di molti vescovi, e dal “voler essere Chiesa invitata a portare ad ogni uomo la parola di speranza e di libertà del Vangelo, radicati nella vicenda quotidiana dei nostri paesi e delle nostre comunità”. Il ”nuovo progetto formativo” che verrà consegnato a Loreto dimostra, inoltre, “quanto sia centrale” in Ac “una formazione adeguata all’oggi, attenta alla vita e centrata sull’obiettivo di conformare l’esistenza personale a quella del Signore Gesù”.

La presidente di Ac ha espresso, infine, la ”particolare vicinanza” dell’Azione Cattolica “a quanti soffrono a causa della guerra e della violenza, specialmente in Terra Santa e in tutto il Medio Oriente. Alla Chiesa in Iraq, ed in particolare ai giovani di questo Paese, il cui futuro è oggi minacciato da ombre di morte, doneremo il frutto della nostra solidarietà”. Sulle “motivazioni” del pellegrinaggio che partirà domani si è soffermato mons. Francesco Lambiasi, assistente ecclesiastico generale dell’Azione Cattolica. “Vogliamo ottenere la grazia che l’Ac torni ad essere una grande scuola di santità – ha esordito -, come è avvenuto per santa Gianna Beretta Molla, il beato Pier Giorgio Frassati, per Alberto Marvelli, per Pina Suriano, per don Pedro Tarrès e per moltissimi altri”. Tutto ciò, ha proseguito Lambiasi, alla scuola di Maria, che “ci aspetta a Loreto per ricordarci che il cristianesimo è vita: non abitudine logora e stanca, non pratica di precetti soffocanti. Il cristianesimo è storia, e storia in corso”.

A Loreto, l’Ac va inoltre “per incontrare Pietro”. ”Insieme alla Chiesa – ha detto l’assistente di Ac -, questo Papa ha introdotto anche l’Ac” nel terzo millennio e “ci sta aiutando a ‘riscoprire con umile fierezza il carisma di Ac’”. “Ritrovarci come associazione” e “comunicare con la società”: questi, per Lambiasi, altri due intenti di fondo del pellegrinaggio, in cui si vuole rinnovare “la scelta dell’unitarietà” (fatta col nuovo Statuto) attraverso “fatti concreti e segni tangibili”.

Per “comunicare con la società”, infine, “è urgente rimetterci in ascolto dei poveri, ritessere la trama del confronto con i responsabili della cosa pubblica, con quanti operano per il bene comune”, a partire dall’”evangelizzazione”, che è “il fine dell’Ac”. “Non vogliamo vivere da vagabondi, ma da pellegrini”, ha concluso Lambiasi citando Maria, che “ci ha preceduti nel pellegrinaggio della fede”, e Giovanni Paolo II, “l’uomo che più di ogni altro nella storia ha camminato – e continua – per le strade del mondo”.Sir