Vita Chiesa

AC: INCONTRO CON IL PAPA, ALICI, «DONO E OPPORTUNITÀ». 100MILA DOMENICA IN PIAZZA

“E’ la prima volta che l’Azione cattolica celebra la propria assemblea intrecciandola con un anniversario importante; una coincidenza che è un dono ma anche una grande opportunità”: lo ha detto questa mattina a Roma Luigi Alici, presidente dell’Azione cattolica italiana, presentando ai giornalisti la XIII Assemblea dell’associazione (Roma, 1-4 maggio 2008) su “Cittadini degni del vangelo. Ministri della sapienza cristiana per un mondo più umano”, che si svolge a conclusione delle celebrazioni per il 140° di fondazione e in coincidenza con i 140 anni dal riconoscimento ufficiale dell’associazione da parte di Pio IX (2 maggio 1868). A sottolineare la ricorrenza, il grande incontro con Benedetto XVI in piazza San Pietro, domenica 4 maggio (prevista la partecipazione di circa 100mila persone), che Alici ha definito di “grande valore spirituale e simbolico, segno di fedeltà e affetto per il Papa e di volontà di proseguire nell’impegno di servizio alla Chiesa”. Il tema dell’assemblea, ha spiegato il presidente, “indica la strada che l’Ac intende continuare a percorrere, al servizio, al tempo stesso, della fede e della costruzione del bene comune”, giacché “la sequela del Vangelo non tocca le persone nell’individualità ma nella rete di relazioni che sostanzia la vita civile”. “Nel passaggio al sistema bipolare – ha affermato ancora Alici all’indomani della conclusione della tornata elettorale -, è ancora più necessario che in passato riconoscersi in un paniere di valori condivisi, contenuti peraltro nella Carta costituzionale, che devono essere fatti propri da tutte le forze politiche per non ridurre il dibattito ad uno scontro apocalittico tra visioni del mondo che non hanno nulla da spartire”. “Nel nostro Paese – ha osservato – si sta creando un partito trasversale rappresentato dall’individualismo, virus che sta progressivamente delegittimando il senso di partecipazione ad una storia comune”: per il presidente di Ac è questo “partito dello sfilacciamento” il vero pericolo per l’Italia. Per questo, ha assicurato, “tenteremo, come associazione, di combatterlo senza guardare in faccia nessuno”, facendo anche leva “sull’unità interna che l’Ac sta vivendo e che deve essere tradotta in qualche passo coraggioso per spingere il Paese a contribuire alla realizzazione del bene comune”. Il tutto con il consueto stile associativo che, ha precisato, “non è quello del tuono o del terremoto, ma quello del ‘venticello leggero’”. Interpellato dai giornalisti sui risultati elettorali, “nei confronti dei politici appena eletti – ha risposto – non esprimiamo condanne preventive; li giudicheremo in base ai fatti”.