Vita Chiesa

AC: MONS. LAMBIASI, UN DECALOGO PER I PRETI

Ha ancora senso, per un prete, dedicare parte del suo tempo all’Azione cattolica? E’ questo l’interrogativo che si è posto mons. Francesco Lambiasi, assistente generale dell’Azione cattolica italiana, intervenendo oggi al convegno “Fare nuova l’Azione cattolica in parrocchia”, che vede riuniti a Roma, fino a domani, oltre 500 assistenti diocesani e parrocchiali di tutta Italia.

Mons. Lambiasi risponde a questa domanda immaginando di dare dei consigli ad un prete con una sorta di “decalogo” dettato dai laici: “Abbi il coraggio della tua identità!: tu sei il parroco di tutti e noi dell’Ac non vogliamo farti da nido caldo o da gabbia soffocante – si legge nel primo punto del decalogo -. Vogliamo aiutarti a fare non la somma dei gruppi e dei movimenti, ma ad esercitare il ministero della sintesi”. Al punto due mons. Lambiasi mette in guardia contro “il sogno della comunità perfetta”: “Potrebbe diventare un incubo! E se invece l’imperfezione della nostra comunità fosse la ‘spina’ che il Signore ci mette in cuore per far crescere il nostro desiderio verso la comunione definitiva e beatificante della patria trinitaria?”. E poi, ricorda il vescovo al punto tre, “l’Ac è una pianta delicata, non complicata, ma complessa. Non è come un movimento o un altro gruppo ecclesiale: se non la coltiva il pastore da sola non cresce”. Per questo, si invita il prete a “riconoscere senza paura la nostra identità: l’avere nella tua comunità un’associazione con un suo profilo spirituale e progettuale non complica la vita pastorale ma la arricchisce e le dà quella ricchezza che un gruppo di collaboratori non può dare”. Ma soprattutto, sottolinea mons. Lambiasi, “abbi la fierezza di crescere dei figli che ti stanno di fronte da adulti e da persone libere. E se qualche volta proverai disappunto perché non ti diranno sempre di sì, sappi che il loro sentirsi valorizzati come figli li porta ad esercitare la loro partecipazione sempre con affetto da figli. Temi piuttosto di avere attorno a te dei laici che con il tempo diventano la tua fotocopia e sono solo esecutori”.Sir