Vita Chiesa

ASSEMBLEA CEI: OTTO PER MILLE, REALIZZA OPERE CHE DOVREBBERO ESSERE MEGLIO FATTE CONOSCERE

Contributi per le “esigenze di culto” (433 milioni di euro), “interventi caritativi” (205 milioni di euro) e fondi per il “sostentamento del clero” (354 milioni di euro). Sono i fronti ai quali è strato destinato, per il 2007, l’8 per mille dell’Irpef ricevuto dalla Chiesa cattolica (991 milioni di euro in totale). Una scelta che sempre più italiani fanno, come dimostrano le percentuali comunicate anno per anno dal Ministero delle Finanze: se nel 1990 le preferenze per la Chiesa cattolica erano pari al 76,17 del totale delle scelte espresse, nel 2004 (ultimo dato disponibile, poiché il sistema prevede un periodo di tre anni per effettuare i conteggi) il dato è salito al 89,81%. “All’attenzione per il clero italiano, che ha assicurato alla totalità dei suoi componenti un trattamento dignitoso sia durante l’esercizio del ministero pastorale, sia in presenza di condizioni d’invecchiamento e malattia cronica, si sono accompagnate opere e provvidenze nel settore culturale/pastorale e nel campo caritativo che dovrebbero essere meglio fatte conoscere”, spiega il Servizio Cei per la promozione del sostegno economico alla Chiesa, ricordando l’apporto dato “all’occupazione e allo sviluppo”, alla “tutela del patrimonio storico-culturale e artistico”, nonché la solidarietà “ai Paesi del Terzo mondo per la promozione del loro sviluppo”.Proprio al “Sovvenire”, il sistema di sostegno economico alla Chiesa che comprende le offerte deducibili e, in larga parte, i contributi derivanti dalla scelta dell’otto per mille dell’Irpef, l’assemblea della Cei conclusasi oggi ha dedicato una “breve lettera”. Tra le “esigenze di culto”, 160 milioni di euro, nel 2007, sono stati dati alle diocesi italiane per “culto e pastorale”: dalla realizzazione di strutture educative e ricreative alle iniziative di cultura religiosa, per fare qualche esempio. 117 milioni di euro hanno finanziato, invece, nuove strutture religiose, 68 milioni sono stati destinati alla tutela e al restauro di beni culturali ecclesiastici e 88 a “iniziative di rilevo pastorale”. Per gli “interventi caritativi” 90 milioni di euro sono andati alle diocesi italiane, 85 a Paesi del Terzo mondo (nei quali sono stati finora approvati e sostenuti 8.436 progetti in ambito scolastico, sanitario, di promozione umana e per far fronte a emergenze) e altri 30 per “interventi di rilievo nazionale”, in particolare per fronteggiare le “nuove povertà”. Infine, il sostentamento dei 38.162 sacerdoti secolari e religiosi a servizio delle diocesi italiane, dove i contributi dell’otto per mille integrano le offerte deducibili dei fedeli.Sir