Vita Chiesa

Abusi: card. Barbarin (Lione), «ho deciso di andare dal Papa per consegnargli la mia rinuncia»

«Indipendentemente dalla mia sorte personale, prendo atto della decisione del tribunale. Ci tengo a ribadire innanzitutto la mia compassione per le vittime e il posto che loro e le loro famiglie hanno nelle mie preghiere. Ho deciso di andare dal Santo Padre per consegnargli la mia rinuncia. Mi riceverà a giorni». È quanto ha detto il card. Philippe Barbarin, arcivescovo di Lione, in una dichiarazione alla stampa di 37 secondi, rilasciata subito dopo la condanna a 6 mesi di prigione con la condizionale per mancata denuncia di abusi sessuali su minori perpetrati negli anni ’70 e ’80 durante i campi scout da padre Bernard Preynat.

La sentenza è stata pronunciata questa mattina in assenza del cardinale dal tribunale di Lione. Ad aprire il procedimento contro Barbarin è stata l’associazione di vittime «La Parole Liberée», che lo accusava al fianco di altri 5 responsabili della diocesi di aver coperto padre Preynat, non segnalando alla magistratura le violenze sessuali, commesse dal sacerdote Bernard Preynat su giovani scout fra il 1986 e il 1991.

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La Conferenza episcopale francese «prende atto della decisione odierna della corte contro il cardinale Barbarin per omessa denuncia e non commenterà questa decisione. La Cef ricorda che, come ogni cittadino francese, il cardinale Barbarin ha il diritto di utilizzare le vie di ricorso a sua disposizione. Questo è ciò che ha fatto e noi attendiamo l’esito di questo nuovo procedimento». È quanto si legge in un comunicato della Conferenza episcopale francese in merito alla condanna a 6 mesi con condizionale emessa questa mattina dal Tribunale di Lione nei confronti del card. Philippe Barbarin, arcivescovo di Lione. «Per quanto riguarda invece la decisione di presentare la rinuncia a Papa Francesco – scrivono i vescovi -, essa rientra nella sua coscienza personale. Anch’essa pertanto non necessita di commenti da parte della Conferenza episcopale francese. Spetterà al Papa dare seguito a questa richiesta secondo quanto ritiene opportuno». Nel comunicato, i vescovi ribadiscono il loro «impegno a combattere risolutamente contro tutte le aggressioni sessuali commesse dal clero sui minori». Da parte sua, mons. Georges Pontier, arcivescovo di Marsiglia e presidente della Conferenza episcopale francese, «ha avuto l’opportunità di assicurare al cardinale Barbarin la sua preghiera per lui e per la diocesi di Lione».