Vita Chiesa

Adorazione eucaristica tutta la notte, il coprifuoco non ha fermato i volontari

«Come fare a non interrompere l’adorazione eucaristica perpetua durante il coprifuoco? Cosa fare per non lasciare solo il Santissimo Sacramento la sera e la notte visto che è impossibile spostarsi dalle ventidue fino alle cinque del giorno successivo?».È quello che si sono chiesti lo scorso autunno alcuni adoratori e alcune adoratrici che frequentano la piccola chiesa di San Paolo a Prato. La loro risposta è stata: «Siamo sette, otto persone. Ci organizziamo per fare turni di adorazione lunghi, dalle dieci di sera fino alle cinque del mattino seguente, rimanendo in chiesa tutta la notte. Ogni giorno uno di noi coprirà l’intero turno».In realtà le cose sono andate in maniera molto diversa e Cristina Tempesti, che fa parte di questo gruppo di coordinatori dell’adorazione eucaristica perpetua a San Paolo e che da tredici anni dona un po’ del suo tempo a Gesù Eucarestia, racconta che cosa è successo. «La nostra proposta è stata incredibilmente accolta da un centinaio di persone. Tutte si sono messe a disposizione per adorare il Santissimo Sacramento dalle ventidue alle cinque e così è stato formato un grande gruppo di adoratori notturni. Da trenta settimane stiamo adottando questa modalità e qualcuno vorrebbe addirittura continuare così». I coordinatori da sempre predispongono un calendario di quattro settimane con i nomi dei vari adoratori e ogni adoratore si offre per un’ora di preghiera. In questo modo è garantita la presenza di una persona davanti al Santissimo Sacramento in ogni ora della giornata, compresa la notte.«Se una persona vuole rimanere più tempo in adorazione è libera di farlo – precisa Cristina – perché la relazione che nasce con Gesù Eucarestia non può avere limiti temporali. Gesù parla al cuore e la preghiera silenziosa aiuta a comprendere il suo messaggio, le sue parole. È un ascolto profondo che non può avere freni o barriere».Fra gli adoratori notturni ci sono donne e uomini sposati, qualcuno ha figli ancora piccoli o un lavoro che lo impegna durante la giornata. «Eppure – continua Cristina Tempesti – molti adoratori notturni hanno detto di non avere avuto nessun problema e hanno continuato a fare il turno di preghiera lungo. È successa anche a me la stessa cosa. Dopo essere stata in adorazione tutta la notte la mattina sono sempre andata a lavorare e durante la giornata ho seguito i figli e la famiglia senza sentirmi stanca. Ero invece molto serena. Stare in silenzio, pregare, adorare Gesù Eucarestia dona una pace enorme, una grande forza e aiuta a capire quali sono le priorità nella propria vita e nella quotidianità».È forse grazie a questa forza che don Guglielmo Pozzi, che è stato parroco di San Paolo e adesso ha quasi novant’anni, tutte le notti, per trenta settimane, è rimasto in adorazione, riposandosi soltanto due ore, dalle ventiquattro alle due. «È un esempio di fede e di perseveranza – conclude Cristina – un esempio che spinge tutti noi a continuare la missione intrapresa cioè pregare per il mondo intero. ‘Missionari in ginocchio’, ‘missionari dello spirito’ così potremmo definirci e così noi ci sentiamo».A Prato l’esperienza dell’adorazione eucaristica perpetua è iniziata tredici anni fa, grazie al sostegno dell’allora vescovo Gastone Simoni e alla disponibilità di don Guglielmo Pozzi che offrì la piccola chiesa, ma nel tempo si è radicata dando vita ad altri due luoghi di adorazione perpetua nella diocesi pratese e coinvolgendo più di cinquecento persone. In Toscana attualmente sono quindici le cappelle e le chiese dedicate a questa forma di preghiera silenziosa. Per l’esattezza: chiesa di San Martino a Campi Bisenzio, Badia Fiorentina, chiesa di San Carlo dei Lombardi, chiesa Corpus Domini, Cenacolo Madonna di Fatima a Firenze, ‘chiesino’ di San Paolo, chiesa della Sacra Famiglia e chiesa di San Lorenzo a Prato, cappella laterale alla chiesa di Santa Maria a Scandicci, chiesa di San Bernardo Abate a Donoratico, chiesa di Santo Stefano a Lamporecchio, chiesa S. Andrea Corsini a Montevarchi, chiesa di San Paolo a Pistoia, chiesa Madonna dei Galletti a Pisa, cappellina dell’Oasi a San Miniato.