Vita Chiesa
Almeno a Natale, attraversiamo per primi
«Almeno a Natale!» È il ritornello che spesso si sente ripetere in questi giorni nel richiedere a qualcuno di essere buono. Ma ha senso essere buoni solo per Natale? Rispondo subito di sì.
Questa richiesta pur nascendo dalla fatica di scegliere ogni giorno il bene, nasconde in realtà un desiderio di felicità di cui il bene e l’essere buoni è la strada. Se dunque almeno per Natale riesco ad essere buono (e non posso non sentirmi anche bene), perché non provare ad esserlo anche gli altri giorni?
Devo quindi chiedermi: che cosa mi dà in più il tempo di Natale rispetto ad altri tempi dell’anno? Il tempo di Natale è il tempo del visibile e della comunità.
Del visibile: attraverso le mille luci e i tanti colori vengo immerso in una atmosfera di pace, ho la sensazione di sentirmi a casa, di essere accolto e questo mi dispone certamente al bene. Sottolineando anche il fatto che per credere abbiamo bisogno di vedere.
Della comunità: «non si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché tutti vedano la luce». Una lampada emana la sua luce allo stesso modo sul povero e sul ricco, sul debole e sul forte. Elimina ogni differenza e ci rende semplicemente illuminati, come figli della stessa luce e dello stesso colore. Dunque fratelli. Ecco perché almeno per Natale dobbiamo essere buoni.