Anglicani: il Sinodo generale approva rapporto «Mission and ministry in covenant». Passo avanti per fusione con Metodisti
Un nuovo importante passo avanti nella fusione tra anglicani e metodisti è stato compiuto ieri, venerdì 9 febbraio, durante il Sinodo generale, l’organo che controlla la «Chiesa di Inghilterra», riunito a Church House, a pochi passi dal parlamento di Westminster.

Vescovi, pastori e laici, le tre assemblee, hanno approvato con una maggioranza di due terzi il rapporto «Mission and ministry in covenant» ovvero «Missione e ministero in alleanza», che propone che il leader della Chiesa metodista venga ordinato vescovo dalla gerarchia anglicana e che i ministri metodisti vengano scelti anche per via episcopale. Il nuovo avvicinamento è motivato, oltre che da un autentico desiderio di unità, radicato nel Vangelo, anche dal declino del numero dei fedeli e delle vocazioni che rende indispensabile per le due Chiese unire le loro forze.
Oggi all’ordine del giorno del Sinodo sono i bambini Down. La Chiesa di Inghilterra è preoccupata per la decisione del servizio sanitario nazionale di introdurre un nuovo test, il «Non invasive prenatal test» (Nipt), che porterebbe alla completa eliminazione dei bambini con Trisomia 21 e renderebbe la Gran Bretagna un paese «Down free» come l’Islanda e la Danimarca. Una mozione chiederà a laici, pastori e vescovi anglicani di «affermare la piena dignità delle persone colpite dalla sindrome di Down» e di aiutare e incoraggiare le donne che scoprono di aspettare un bambino con questa condizione anziché consigliare loro subito l’aborto.
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