Vita Chiesa

Anno santo: mons. Fisichella, a Roma più di 21 milioni di pellegrini, oltre 800 milioni nel mondo

«Se altri hanno pensato che il Giubileo fosse in prima istanza una fonte di guadagno, soprattutto in un momento di crisi come il presente, hanno equivocato il suo significato più profondo». Lo ha detto monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, presentando oggi in Sala stampa vaticana la lettera apostolica «Misericordia et misera», firmata dal Papa a conclusione dell’anno giubilare. «Hanno partecipato al Giubileo qui in Roma 21.292.926 pellegrini, provenienti da 156 Paesi di tutto il mondo»,  ha reso noto il vescovo: «Il gruppo più numeroso è quello proveniente dall’Italia, a cui fa seguito il gruppo di lingua tedesca seguito dagli Usa, Polonia, Spagna… per raggiungere la Russia, la Cina, Giappone, Corea del Sud, Venezuela, Ciad, Ruanda, Angola, Isole Cook, Nepal».  Se si allarga lo sguardo alle Porte sante aperte nelle diocesi del mondo, ha fatto notare Fisichella a proposito di una delle novità volute da Francesco, si scopre che «nei Paesi in cui il cattolicesimo è più profondamente radicato, la percentuale di fedeli che hanno attraversato la Porta santa ha superato l’80% del numero di cattolici totali» e che a livello globale «è stato possibile stimare una partecipazione media tra il 56% e il 62% della popolazione cattolica complessiva: si parla di una forchetta tra i 700 e gli 850 milioni di fedeli che hanno varcato la Porta santa dall’8 dicembre 2015 al mese di novembre 2016, nelle diocesi».

A questi vanno aggiunti i fedeli  che hanno attraversato le Porte della misericordia aperte nei santuari e nei luoghi di pellegrinaggio di tutto il mondo. Il sito Internet del dicastero pontificio, in sette lingue, è stato visitato da oltre 6.523.000 persone: «le visualizzazioni delle pagine sono state oltre 16.220.000; le azioni nel sito oltre 11.800.000; le ricerche oltre le 32.300 mentre i download oltre 1.524.000. Gli iscritti al sito sono stati oltre 8 milioni». Quattromila i volontari, giunti da 26 Paesi diversi: il più anziano è stato un uomo di 84 anni, il più giovane di 18 (età minima richiesta per svolgere il servizio).

«A tutti i pellegrini è stata offerta l’immagine di una città sicura». È il bilancio del Giubileo in termini di sicurezza, fornito da monsignor Rino Fisichella. «Il Giubileo era iniziato sotto un attacco di violenza inaudita in Europa: la paura aveva fin dall’inizio scoraggiato molti a mettersi in cammino per raggiungere Roma», ha ricordato il vescovo. «Con il passare delle settimane, invece, grazie a una fattiva opera di messa in sicurezza della città, i pellegrini hanno potuto vivere con tranquillità ed entusiasmo la loro esperienza giubilare». Di qui il «grazie sincero» di Fisichella al ministro dell’Interno italiano, «che, in quanto responsabile della sicurezza del Paese, ha offerto un volto sereno e sicuro di Roma». In questo senso, per il presidente del dicastero pontificio c’è stata «una collaborazione vincente tra l’Italia e la Santa Sede che attraverso la Segreteria tecnica, presieduta dal Prefetto di Roma, ha potuto garantire un corretto svolgimento di tutte le iniziative giubilari, soprattutto per i grandi eventi che hanno visto un notevole flusso di pellegrini».

«Le normali difficoltà per una veduta diversa delle problematiche non sono mancate, ma la collaborazione fattiva ha permesso di giungere sempre a una soluzione condivisa per la sicurezza dei cittadini, dei pellegrini e dei turisti», ha aggiunto Fisichella, ringraziando anche la Regione Lazio «per avere approntato un servizio di sanità e pronto soccorso all’altezza dell’evento non solo negli ospedali ma anche durante ogni evento giubilare».