Vita Chiesa

BEATIFICAZIONE CELESTINA DONATI, CARD. SARAIVA MARTINS: EDUCARE AL BENE E’ POSSIBILE

Di fronte alla «emergenza educatriva» in cui ci troviamo e alla quale papa Benedetto XVI fa spesso riferimento, l’esempio della Beata Celestina Donati dimostra «che anche nel nostro tempo educare al bene è possibile, anzi che si tratta di una passione che dobbiamo portare nel cuore, un’impresa comune alla quale ciascuno è chiamato a recare il proprio contributo». Lo ha detto il cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, presiedendo ieri a Firenze il rito di beatificazione di madre Celestina Donati, fondatrice delle Figlie Povere di San Giuseppe Calasanzio.In una Cattedrale gremita di religiose e religiosi, di sacerdoti e di fedeli giunti da ogni parte d’Italia, il Cardinale Saraiva Martins ha tratteggiato la vita della nuova Beata: «sotto la sapiente guida del Padre scolopio Celestino Zini, poi diventato vescovo di Siena, maturò la sua vocazione, conoscendo sempre più profondamente la spiritualità calasanziana. Si consacrò totalmente al Signore, dedicandosi al servizio delle bambine più povere e bisognose di cure, fondando per questo la nuova Congregazione di religiose, oggi note come Calasanziane». Madre Celestina, ha ricordato ancora Saraiva Martins, «seppe unire contemplazione e azione: visse con profonda intensità la devozione a Gesù Crocifisso e fu ardente apostola della adorazione perpetua dell’Eucarestia. Ancora oggi, qui a Firenze, nella chiesa di san Giuliano di Via Faenza, c’è l’adorazione perpetua dell’Eucarestia da lei iniziata. Voleva, infatti, che le sue figlie fossero “attendate sotto il Tabernacolo”. Dedicata totalmente al servizio delle bambine e delle giovani, soprattutto per le più svantaggiate- come ad esempio le figlie dei carcerati- divenne madre attenta ed esperta educatrice. Era guidata da un amore squisitamente materno, nella sua opera pedagogica, fatto di umiltà, delicatezza e tenerezza. Soleva spesso dire alle sue figlie: “Veneriamo nelle bambine l’infanzia di Gesù”».La Messa è stata concelebrata dall’Arcivescovo di Firenze, Cardinale Ennio Antonelli, oltre che dal suo predecessore, il Cardinale Silvano Piovanelli, dal Vescovo ausiliare Claudio Maniago e da altri vescovi toscani. «Sia benedetto Dio – ha affermato Antonelli nel saluto iniziale – per averci donato la Madre Celestina Donati, modello eroico di virtù cristiane, e per avere attraverso di lei suscitato una Congregazione religiosa, impegnata nell’educazione umana e cristiana dei bambini e dei giovani, perseverante da oltre 100 anni nel testimoniare qui a Firenze la fede nel Signore risorto con l’adorazione eucaristica perpetua».La Congregazione delle Calasanziane, dalla «casa madre» di Firenze, si è allargata nel corso degli anni aprendo istituti e scuole in varie regioni d’Italia e anche all’estero, come conferma il gruppo di suore e di fedeli giunto ieri con un aereo speciale dal Brasile.