Vita Chiesa

BENEDETTO XVI A LOURDES, CERCARE IL SORRISO DI MARIA «NON È UN PIO INFANTILISMO»

“Le lacrime versate” dalla Madonna “ai piedi della Croce si sono trasformate in un sorriso che nulla ormai spegnerà, pur rimanendo intatta la sua compassione materna verso di noi. L’intervento soccorrevole della Vergine Maria nel corso della storia lo attesta e non cessa di suscitare verso di lei, nel popolo di Dio, una confidenza incrollabile”. Lo ha detto, stamattina, Benedetto XVI, nella celebrazione eucaristica sul sagrato della basilica di Lourdes, nella memoria della Beata Vergine Addolorata. Celebrazione nella quale viene amministrata ai malati l’Unzione degli infermi. Il “sorriso di Maria – ha aggiunto il Papa – è per tutti: esso tuttavia si indirizza in modo speciale verso coloro che soffrono, affinché in esso possano trovare conforto e sollievo”. Cercare il sorriso di Maria, dunque, “non è questione di sentimentalismo devoto o antiquato; è piuttosto la giusta espressione della relazione viva e profondamente umana che ci lega a Colei che Cristo ci ha donato come Madre”. D’altra parte, “qui a Lourdes, nel corso dell’apparizione del 3 marzo 1858”, Maria fece conoscere a Bernadette “innanzitutto il suo sorriso, quasi fosse questa la porta d’accesso più appropriata alla rivelazione del suo mistero”. A Lourdes Benedetto XVI non poteva non parlare della sofferenza.Per Benedetto XVI, “la sofferenza prolungata rompe gli equilibri meglio consolidati di una vita, scuote le più ferme certezze della fiducia e giunge a volte a far addirittura disperare del senso e del valore della vita. Vi sono combattimenti che l’uomo non può sostenere da solo, senza l’aiuto della grazia divina”. Poi un suggerimento. “Vorrei dire, umilmente, a coloro che soffrono e a coloro che lottano e sono tentati di voltare le spalle alla vita: volgetevi a Maria! Nel sorriso della Vergine si trova misteriosamente nascosta la forza per proseguire il combattimento contro la malattia e in favore della vita” o “ugualmente la grazia di accettare senza paura né amarezza il congedo da questo mondo, nell’ora voluta da Dio”. “Cercare il sorriso della Vergine Maria non è un pio infantilismo”, è l’ispirazione di coloro che riconoscono “la loro debolezza e la loro povertà davanti a Dio. In quella manifestazione molto semplice di tenerezza che è il sorriso, percepiamo che la nostra unica ricchezza è l’amore che Dio ha per noi e che passa attraverso il cuore di colei che è diventata nostra Madre”.“Il sorriso di Maria è una sorgente di acqua viva”, ha osservato il Papa, e “la sorgente indicata, qui a Lourdes, da Maria a Bernadette è l’umile segno di questa realtà spirituale”. Poi, ancora un richiamo alla sofferenza che per ciascuno “è sempre una straniera. La sua presenza non è mai addomesticabile. Per questo è difficile sopportarla, e più difficile ancora, come hanno fatto certi grandi testimoni della santità di Cristo, accoglierla come parte integrante della propria vocazione, o accettare, secondo l’espressione di Bernadette, di ‘tutto soffrire in silenzio per piacere a Gesù’”, ma “per poter dire ciò è necessario aver già percorso un lungo cammino in unione con Gesù”. Un aiuto, però, c’è: “È possibile già subito rimettersi alla misericordia di Dio così come essa si manifesta mediante la grazia del Sacramento dei malati”.