Vita Chiesa

BENEDETTO XVI A NOMADI: SIETE NEL CUORE DELLA CHIESA, E’ CASA PER TUTTI VOI

(Fonte: ASCA) – Città del Vaticano – “Siete giunti a Roma da ogni parte d’Europa per manifestare la vostra fede e il vostro amore per Cristo, per la Chiesa – che è una casa per tutti voi – e per il Papa”. Lo ha detto papa Benedetto XVI all’udienza di zingari di tutta Europa ricevuti oggi in Vaticano. Il pontefice ha ricordato le parole che Paolo VI rivolse agli Zingari nel 1965: “Voi nella Chiesa non siete ai margini, ma, sotto certi aspetti, voi siete al centro, voi siete nel cuore. Voi siete nel cuore della Chiesa”. “Anch’io – ha aggiunto – ripeto oggi con affetto: voi siete nella Chiesa! Siete un’amata porzione del Popolo di Dio pellegrinante e ci ricordate che ‘non abbiamo quaggiù una città stabile, ma andiamo in cerca di quella futurà“.Per gli zingari e i nomadi d’Europa “persistono problemi gravi e preoccupanti, come i rapporti spesso difficili con le società nelle quali vivete”, ha detto ancora Benedetto XVI ricevendo una delegazione di zingari di oltre 2000 persone provenienti da tutto il Continente europeo. “La ricerca di alloggi e lavoro dignitosi e di istruzione per i figli sono le basi su cui costruire quell’integrazione da cui trarrete beneficio voi e l’intera società“, ha detto il pontefice, esortando le “istituzioni” a adoperarsi “per accompagnare adeguatamente questo cammino”. “L’Europa – ha poi concluso papa Ratzinger -, che riduce le frontiere e considera ricchezza la diversità dei popoli e delle culture, vi offre nuove possibilità. Vi invito, cari amici, a scrivere insieme una nuova pagina di storia per il vostro popolo e per l’Europa!”.La “coscienza europea non può dimenticare” la persecuzioni dei popoli zingari e nomadi. Ha ricordato il papa. “La vostra storia – ha detto il pontefice – è complessa e, in alcuni periodi, dolorosa. Siete un popolo che nei secoli passati non ha vissuto ideologie nazionaliste, non ha aspirato a possedere una terra o a dominare altre genti. Siete rimasti senza patria e avete considerato idealmente l’intero Continente come la vostra casa”. “Lungo i secoli – ha aggiunto – avete conosciuto il sapore amaro della non accoglienza e, talvolta, della persecuzione, come è avvenuto nella II Guerra Mondiale: migliaia di donne, uomini e bambini sono stati barbaramente uccisi nei campi di sterminio. è stato – come voi dite – il Porrajmos, il ‘Grande Divoramento’, un dramma ancora poco riconosciuto e di cui si misurano a fatica le proporzioni, ma che le vostre famiglie portano impresso nel cuore”.