Vita Chiesa

BENEDETTO XVI AD AMBASCIATORE COREA: PACE E RICONCILIAZIONE TRA NORD E SUD; NO A DISTRUZIONE EMBRIONI

Soddisfazione per gli sforzi di pace nella penisola coreana, speranza per uno stop definitivo dei programmi nucleari in Corea del Nord e un appello contro la distruzione di embrioni sono stati espressi oggi da Benedetto XVI nel corso dell’udienza a Ji-Young Francesco Kim, ambasciatore di Corea presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle lettere credenziali. “La comunità internazionale – ha detto il Papa – si unisce ai cittadini della sua nazione nelle loro aspirazioni per una ritrovata pace nella penisola coreana in tutta la regione. Colgo questa occasione per ribadire il sostegno della Santa Sede ad ogni iniziativa che miri a una sincera e duratura riconciliazione, mettendo fine all’inimicizia e ai torti irrisolti”. Benedetto XVI ha dichiarato di apprezzare “gli sforzi della sua nazione per coltivare un fruttuoso e aperto dialogo lavorando allo stesso tempo per alleviare la pena di quanti soffrono per le ferite della divisione e del sospetto”. “Ogni nazione – ha aggiunto – condivide la responsabilità di assicurare un mondo più stabile e sicuro. Ho l’ardente speranza che l’attuale partecipazione di varie nazioni coinvolte nel processo di negoziato conduca alla cessazione dei programmi diretti a sviluppare e produrre armamenti con uno spaventoso potenziale di distruzione”.Riferendosi ai progressi scientifici in campo biomedico della Corea, Benedetto XVI ha ribadito il suo no ad ogni “manipolazione dell’essere umano che non può essere trattato come un semplice strumento di sperimentazione. La distruzione degli embrioni umani sia per acquisire cellule staminali che per ogni altra finalità, contraddice l’ intento dei ricercatori, dei legislatori e dei funzionari della salute pubblica di promuovere il benessere umano. “La Chiesa – ha ricordato il Pontefice – non esita ad approvare e incoraggiare la ricerca sulle cellule staminali adulte, non solo per i favorevoli risultati ottenuti attraverso questi metodi alternativi, ma ancora più perché essi si armonizzano con l’intento di rispettare la vita dell’essere umano in ogni stadio della sua esistenza”. Un ultimo cenno Benedetto XVI lo ha riservato all’istruzione delle giovani generazioni: “i governi dovrebbero aiutare le famiglie a mandare i loro figli presso scuole religiose attraverso finanziamenti. Per quanto è possibile i sussidi pubblici dovrebbero sgravare le famiglie dall’onere finanziario che attenua la loro possibilità di scegliere i migliori mezzi per istruire i loro figli. Faccio appello – ha concluso il Papa – alla Chiesa e ai leader civili di collaborare per garantire un futuro per la scuola cattolica nel suo Paese”.Misna