Vita Chiesa

BENEDETTO XVI AD ASSISI: MAI PIÙ GUERRA, MAI PIÙ TERRORISMO

(Assisi, dagli inviati Sir) – “Mai più violenza! Mai più guerra! Mai più terrorismo! In nome di Dio ogni religione porti sulla terra giustizia e pace, perdono e vita, amore!”. Con queste parole Benedetto XVI ha chiuso la lettura del testo dell’impegno comune per la pace da parte dei leader religiosi sul palco della piazza della basilica di san Francesco, atto finale della Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo “Pellegrini della verità, pellegrini della pace”. Alle parole del Papa ha fatto seguito un momento di silenzio e di riflessione e la consegna ai leader religiosi di una lampada accesa, simbolo del desiderio e dell’impegno a farsi portatori in tutto il mondo della luce e della pace”. A suggellare la cerimonia lo scambio di pace tra Benedetto XVI e tutti i leader presenti nella piazza. “Diventiamo strumenti della pace che viene dall’alto – ha esortato il card. Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani – ricordiamo che non c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza perdono. Rechiamo pace ai vicini e ai lontani, alle creature a al creato”. “L’evento di oggi è un’immagine di come la dimensione spirituale sia un elemento chiave nella costruzione della pace”. È il saluto finale che Benedetto XVI ha portato, nella piazza inferiore della basilica di San Francesco, a conclusione della giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo. “Attraverso questo pellegrinaggio unico – ha evidenziato il Papa – siamo stati capaci d’impegnarci nel dialogo fraterno, di approfondire la nostra amicizia, e di sostare insieme in silenzio e preghiera. Dopo aver rinnovato il nostro impegno per la pace ed esserci scambiati un segno di pace, ci sentiamo ancora più profondamente coinvolti, insieme a tutti gli uomini e le donne delle comunità che rappresentiamo, nel nostro comune viaggio umano”. Dal pontefice è quindi giunto l’invito a non separarsi, continuando “a incontrarci” e “a essere uniti in questo viaggio, nel dialogo, nella costruzione quotidiana della pace e nel nostro impegno per un mondo migliore, un mondo in cui ogni uomo e donna e ogni popolo possa vivere secondo le sue legittime aspirazioni”. (Sir)