Vita Chiesa
BENEDETTO XVI: AGLI UNIVERSITARI, NO A SCIENZA E TECNICA SENZA PRINCIPI
Il progresso tecnico non coincide necessariamente con la crescita morale delle persone, anzi, senza principi etici la scienza, la tecnica e la politica possono essere usate come è avvenuto e come tuttora purtroppo avviene non per il bene ma per il male dei singoli e dell’umanità. A ribadirlo è stato questo pomeriggio il Papa, rivolgendosi agli universitari romani per il tradizionale incontro natalizio nella Basilica di S.Pietro. Benedetto XVI ha consegnato idealmente la sua seconda enciclica, Spe salvi, agli studenti e a tutto il mondo dell’università, della scuola, della cultura e dell’educazione, definendo il tema della speranza particolarmente congeniale ai giovani e proponendo loro di riflettere soprattutto sulla parte dell’enciclica dedicata alla speranza nell’epoca moderna. L’uomo non è solo il prodotto di determinate condizioni economiche o sociali, ha ricordato il Papa citando l’errore di fondo della modernità, e del materialismo di stampo marxista in particolare, come si legge al n. 21 dell’enciclica. Nel secolo XVII ha detto il Papa – l’Europa ha conosciuto un’autentica svolta epocale e da allora si è andata affermando sempre più una mentalità secondo la quale il progresso umano è opera della scienza e dalla tecnica, mentre alla fede competerebbe solo la salvezza dell’anima, una salvezza puramente individuale.
In questo modo, le due grandi idee-forza della modernità, la ragione e la libertà, si sono come sganciate da Dio per diventare autonome e cooperare alla costruzione del regno dell’uomo’, praticamente contrapposto al Regno di Dio. Di qui il diffondersi di una concezione materialista, alimentata dalla speranza che, cambiando le strutture economiche e politiche, possa dar vita finalmente ad una società giusta, dove regni la pace, la libertà e l’uguaglianza. Altro tema del discorso del Papa, la formazione spirituale dei giovani. Volgete lo sguardo alla Vergine Maria e dal suo sì’ apprendete a pronunciare anche voi il vostro sì’ alla chiamata divina, l’esortazione papale. Lo Spirito Santo entra nella nostra vita ha assicurato ai giovani -nella misura in cui gli apriamo il cuore con il nostro sì’: più il sì’ è pieno, più è pieno il dono della sua presenza. Oltre agli auguri di un Natale ricco di grazia e di pace agli studenti – e ad un saluto speciale ai giovani della delegazione albanese, che hanno riportato a Roma l’icona di Maria Sede Sapientiae e a quelli della delegazione della Romania, che hanno ricevuto oggi in consegna tale immagine perché sia pellegrina di pace e di speranza nel loro Paese – il Santo Padre ha auspicato che si incrementi il positivo confronto e la collaborazione già esistente tra tutti gli Atenei statali, privati e pontifici.