Vita Chiesa

BENEDETTO XVI: AI PASSIONISTI, «I MALI DEL MONDO DERIVANO DALLA DIMENTICANZA DELLA PASSIONE DI GESÙ»

“I mali del mondo derivano dalla dimenticanza della Passione di Gesù”: per questo “mostrare che la Croce è amore e che l’amore è Dio” costituisce “una missione sempre attuale”. È quanto scrive il card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, in una lettera indirizzata a nome del Papa a padre Ottaviano D’Egidio, preposito generale della Congregazione della Passione di Gesù, in occasione del Capitolo generale dei Passionisti, in corso a Roma fino al 21 ottobre. Inviando un “cordiale saluto” a nome di Benedetto XVI, legato ai Passionisti da “un’antica conoscenza avendo avuto modo di ammirare, fin dagli anni della sua attività accademica in Germania, la personalità di San Paolo della Croce”, il porporato ricorda che “Paolo della Croce concepiva la Passione di Gesù come la più grande manifestazione dell’amore di Dio, capace di convertire i cuori al di là di quanto può fare qualunque altro argomento. Questo è il messaggio che voi siete chiamati ad annunciare anche nel nostro tempo; questo lo spessore del vostro carisma”, che deve diventare “stimolo alla comunione con tutti gli uomini, passione per la giustizia e la carità”, come è avvenuto per il fondatore dei Passionisti. Stando ai dati più recenti della Congregazione, i Passionisti nel mondo sono 2.326, raggruppati in 400 comunità.

Neanche i religiosi sono esenti “dal rischio di cedere alle influenze dello spirito del mondo e della cultura secolarizzata, che tenta di penetrare nella mente e nel cuore dei consacrati”. A farlo presente è il Papa, tramite una lettera inviata dal card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, a padre Ottaviano D’Egidio, preposito generale della Congregazione della Passione di Gesù, in occasione del Capitolo generale, in corso a Roma fino al 21 ottobre.

Benedetto XVI incoraggia i passionisti a “condurre a buon fine l’impegno di ristrutturazione” intrapreso per “rispondere meglio alle sfide del nostro tempo, tenendo conto dei diversi contesti culturali”. “Gli istituti sono invitati a riproporre con coraggio l’intraprendenza, l’inventiva e la santità dei fondatori e delle fondatrici come risposta ai segni dei tempi emergenti nel mondo di oggi”, recita l’esortazione apostolica “Vita consecrata”, definita “un appello alla perseveranza nel cammino di santità”, ma anche “un appello a ricercare la competenza nel proprio lavoro e a coltivare una fedeltà dinamica alla propria missione”. Tra le priorità, il Papa indica ai Passionisti la formazione, “il reciproco sostegno fra Paesi economicamente avvantaggiati e quelli in via di sviluppo” e la collaborazione con i fedeli laici.