Vita Chiesa

BENEDETTO XVI AL PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA CULTURA: °URGENTE PER LA CHIESA PROMUOVERE LO SVILUPPO CULTURALE»

In un mondo sempre “più interdipendente”, grazie ”al formidabile sviluppo dei mezzi di comunicazione e al conseguente infittirsi della rete delle relazioni sociali”, è diventato “ancor più urgente per la Chiesa promuovere lo sviluppo culturale”. Lo ha detto il Papa, che ricevendo oggi in udienza i membri del Pontificio Consiglio della Cultura, riunitisi in questi giorni a Roma per celebrare il 25° anniversario della creazione dell’Istituto, ha esortato a puntare “sulla qualità umana e spirituale dei messaggi e dei contenuti”, perché “la cultura oggi risente inevitabilmente dei processi di globalizzazione che, se non vengono costantemente accompagnati da un vigile discernimento, possono rivolgersi contro l’uomo, finendo per impoverirlo invece che arricchirlo”. Creato da Giovanni Paolo II il 20 maggio 1982, il dicastero è guidato dal card. Paul Poupard dal 1988, ha ricordato Benedetto XVI ringraziandolo per le sue “doti umane e spirituali”. “Nell’istituire questo nuovo dicastero – ha sottolineato il Pontefice – il mio venerato predecessore mise in risalto come esso avrebbe dovuto perseguire le proprie finalità dialogando con tutti senza distinzione di cultura e religione”: un compito, questo, ancora attuale, di fronte alle “grandi sfide” con cui “l’evangelizzazione deve confrontarsi”. “La storia della Chiesa è anche inseparabilmente storia della cultura e dell’arte”. Ne è convinto il Papa, secondo cui “opere quali la Summa theologiae di San Tommaso d’Aquino, la Divina Commedia, la Cattedrale di Chartres, la Cappella Sistina o le Cantate di Johann Sebastian Bach costituiscono delle sintesi a modo loro ineguagliabili tra fede cristiana ed espressione umana”. Se quelle citate sono “le vette” della “sintesi tra fede e cultura” – ha puntualizzato subito dopo il Papa, nel discorso rivolto ai membri del Pontificio Consiglio della Cultura – “il loro incontro si realizza quotidianamente nella vita e nel lavoro di tutti i battezzati, in quell’opera d’arte nascosta che è la storia d’amore di ciascuno con il Dio vivente e con i fratelli, nella gioia e nella fatica di seguire Gesù Cristo nella quotidianità dell’esistenza”. “Oggi più che mai – ha affermato inoltre il Papa – la reciproca apertura tra le culture è un terreno privilegiato per il dialogo tra gli uomini impegnati nella ricerca di un autentico umanesimo, al di là delle divergenze che li separano”. Di qui la necessità, per il Pontefice, di “promuovere in tutta la Chiesa quella cultura evangelica che è lievito, sale e luce del Regno in mezzo all’umanità”.Sir