Vita Chiesa

BENEDETTO XVI, CATECHESI: «LA RISPOSTA DI PIETRO A GESÙ PORTA IN GERME LA CONFESSIONE DI FEDE DELLA CHIESA»

La “risposta di Pietro” alla domanda di Gesù “Chi dice la gente che io sia?'” “porta in sé come in germe la futura confessione di fede della Chiesa”. Ad affermarlo, Benedetto XVI, nella consueta catechesi del mercoledì dedicata oggi all’apostolo Pietro. Riprendendo il tema della successione apostolica introdotto la scorsa settimana, nel corso dell’udienza generale odierna in piazza San Pietro il Papa ha annunciato l’intenzione di “entrare ora in diretto contatto con le personalità dei singoli Apostoli, esaminandone i profili così come vengono tratteggiati nel Nuovo Testamento”. Partendo dal ritratto di Pietro, “il personaggio più noto e citato negli scritti neotestamentari”, “pescatore” ed “ebreo credente” ha precisato Benedetto XVI, uno “tra i primi quattro discepoli del Nazareno”. Ripercorrendone le vicende biografiche, il Papa ne ha posto in rilievo il “carattere deciso ed impulsivo” ma “al tempo stesso ingenuo e pauroso, e tuttavia onesto”. Dopo “la chiamata da parte di Gesù” sul lago di Genèsaret, “un altro momento significativo nel suo cammino spirituale Pietro lo vivrà nei pressi di Cesarea di Filippo, quando Gesù pone ai discepoli una precisa domanda: ‘Chi dice la gente che io sia?'” ha proseguito Benedetto XV, sottolineando che la risposta di Pietro “tu sei il Cristo” “porta in sé come in germe la futura confessione di fede della Chiesa”.

“Davanti all’annuncio della passione” Pietro “si scandalizza e protesta, suscitando la vivace reazione di Gesù”, perché non ne “aveva ancora capito il profondo contenuto della missione”. Nel ritratto del capo degli apostoli, tracciato da Benedetto XVI nel corso dell’udienza generale di oggi, emerge il sogno di “un Messia uomo divino”, sconvolto da un Gesù “che si presenta come il Dio umano” e sceglie “un cammino di umiltà e di sofferenza”. “Privilegiare le proprie attese respingendo Gesù o accogliere Gesù nella verità della sua missione e accantonare le attese troppo umane”: questa, ha rimarcato il Pontefice, l’alternativa posta a Pietro, che solo in seguito alla “seconda chiamata” di Cristo “alla conversione e alla sequela”, “impara che cosa significa veramente seguire Gesù”. Allora, “anche se con fatica, Pietro accoglie l’invito e prosegue il suo cammino sulle orme del Maestro”. Il Papa ha quindi salutato i pellegrini nelle diverse lingue, rivolgendosi, in particolare, a quelli di lingua polacca ai quali ha detto che l’imminente visita in Polonia “si svolgerà sotto il motto ‘Rimanete forti nella fede'” e nella memoria di Giovanni Paolo II. A conclusione dell’udienza, Benedetto XVI si è rivolto in italiano ai giovani, ai malati e agli sposi novelli, “esortando tutti ad intensificare la pia pratica del santo Rosario, specialmente in questo mese di maggio dedicato alla Madre di Dio”. Sir