Vita Chiesa

BENEDETTO XVI: IL 25° DEL C.T.V., STRUMENTO PER LA COMUNIONE NELLA CHIESA

“Videre Petrum, vedere il Papa, è stato il desiderio che ha condotto a Roma innumerevoli pellegrini. Questo desiderio oggi può, almeno in parte, essere soddisfatto anche grazie alla radio e alla televisione, che hanno permesso a tantissime persone, dapprima mediante la voce e ora anche mediante le immagini, di partecipare alle celebrazioni e agli eventi che si verificano in Vaticano o negli altri luoghi in cui il Papa si reca nell’adempimento del suo ministero. Il vostro è quindi anzitutto un servizio prezioso per la comunione nella Chiesa”: con queste parole il Papa si è rivolto oggi a dipendenti, collaboratori e consiglieri del Centro Televisivo Vaticano, ricevuti in udienza in occasione del 25° di fondazione. “La collaborazione con le televisioni cattoliche ha caratterizzato il vostro Centro fin dalle sue origini – ha proseguito Benedetto XVI -. In Italia, Telepace e SAT2000 trasmettono quasi tutte le vostre riprese, ma è molto incoraggiante sapere che non poche televisioni cattoliche in diverse regioni del mondo sono in collegamento con voi. In questo modo, un numero sempre più grande di fedeli può seguire, in diretta o in differita, ciò che avviene al centro della Chiesa”. Dopo aver ricordato il presidente del Consiglio di amministrazione del Centro Televisivo Vaticano, Emilio Rossi, recentemente scomparso, Papa Benedetto XVI ha proseguito nel suo discorso sottolineando il potenziale della televisione che – ha detto ai lavoratori del C.T.V. – “non raggiunge solo i fedeli cattolici. Mettendo le immagini a disposizione delle più grandi agenzie televisive mondiali e delle grandi televisioni nazionali o commerciali, voi favorite un’adeguata e tempestiva informazione sulla vita e sull’insegnamento della Chiesa nel mondo di oggi, a servizio della dignità della persona umana, della giustizia, del dialogo e della pace”. Riferendosi al sistema mondiale dei mass-media, il Papa ha poi aggiunto che “i rapporti di buona collaborazione che vi siete impegnati a stabilire nel vasto mondo della comunicazione televisiva, in particolare in occasione dei viaggi internazionali del Papa, hanno allargato il campo del vostro servizio fino, si può ben dire, ai confini del mondo, rispondendo alle attese umane e spirituali di innumerevoli nostri contemporanei”.Nel suo discorso ai dipendenti del Centro Televisivo Vaticano, il Papa ha voluto anche indicare una prospettiva futura di impegno nel campo dei mass-media. Ha infatti affermato: “Le immagini che avete ripreso nel corso degli anni e ora gelosamente custodite, fanno del vostro archivio una risorsa preziosa, non solo per la produzione di programmi televisivi attuali e futuri, ma possiamo ben dire per la storia della Santa Sede e della Chiesa”. Riferendosi alla diffusione dell’uso della rete internet, ha poi affermato che la Chiesa stessa non deve trovarsi “estranea agli spazi in cui innumerevoli giovani navigano alla ricerca di risposte e di senso per la loro vita”. Ha quindi esortato a “cercare le vie per diffondere, in forme nuove, voci e immagini di speranza attraverso la rete telematica che avvolge il nostro pianeta con maglie sempre più fitte”. Ha quindi parlato di “convergenza” e “sinergie” tra i diversi “media”, sottolineando che “oggi Internet chiama a una integrazione sempre crescente della comunicazione scritta, sonora e visiva, e sfida quindi ad allargare e intensificare le forme di collaborazione fra i media che sono al servizio della Santa Sede”. Da ultimo ha incoraggiato i dipendenti con queste parole: “la modesta entità della vostra struttura (..) non vi spaventi. Tante persone, grazie al vostro lavoro, possono sentirsi più vicine al cuore della Chiesa”.Sir