Vita Chiesa

BENEDETTO XVI IN POLONIA: CHIESE CRISTIANE, PER UNA PIENA E VISIBILE UNITÀ

“Nello spirito del comandamento evangelico” dell’amore reciproco, le Chiese cristiane possono assumere insieme due impegni concreti: il primo riguarda il servizio caritativo nei confronti dei “fratelli che si trovano nel bisogno, chiunque esso sia”. Il secondo è promuovere un ”comune programma di sollecitudine pastorale” verso i matrimoni interconfessionali. Si è concluso con proposte di lavoro comune il discorso che ieri pomeriggio Benedetto XVI ha tenuto di fronte ai rappresentanti delle Chiese e delle Comunità ecclesiali, riunite nel Consiglio ecumenico polacco. L’incontro – l’ultimo della prima giornata di Benedetto XVI nella terra di Wojtyla – si è svolto nella Chiesa Luterana della SS. Trinità di Varsavia. Il Papa ha ribadito il “fermo proposito” – fatto all’inizio del suo pontificato – di “considerare una priorità” del suo ministero “la restituzione della piena e visibile unità tra i cristiani” e questo – ha spiegato – perché le Chiese sentono “il peso della responsabilità” di far giungere il messaggio di Cristo “ad ogni uomo della terra”. Ma per annunziare il Vangelo – ha aggiunto papa Ratzinger – i cristiani devono essere “mossi dall’aspirazione a coltivare relazioni reciproche di sincera carità”. Il Papa ha poi ripercorso alcuni “passi” che le Chiese hanno compiuto negli ultimi anni “verso la reciproca comprensione e l’avvicinamento” e anche i “concreti successi” ecumenici che si sono registrati in Polonia. “Notiamo molti progressi nel campo dell’ecumenismo – ha quindi affermato – e tuttavia attendiamo sempre ancora qualcosa di più”. E’ proprio nel solco di questa attesa che il papa ha lanciato ai responsabili delle Chiese due proposte concrete: la prima riguarda il servizio caritativo delle chiese verso quei “fratelli che attendono da noi il dono dell’amore, della fiducia, della testimonianza, di un aiuto spirituale e materiale concreto”. E’ la pratica della “caritas fraterna” a rendere “più credibile la nostra testimonianza in favore di Cristo di fronte al mondo”. La seconda indicazione riguarda i matrimoni interconfessionali. Sempre più spesso – ha detto il Papa – giovani provenienti da diverse tradizioni, da diverse religioni, da diverse confessioni cristiane si decidono a fondare una famiglia. E’ una “decisione difficile che comporta vari pericoli”. Tuttavia – ha aggiunto il papa – queste unioni possono “dare origine al formarsi di un laboratorio pratico di unità” ma perchè ciò avvenga veramente sono necessarie “la comprensione e la maturità nella fede di entrambe le parti, come anche delle comunità da cui provengono”. Fonte: Sir

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