Vita Chiesa

BENEDETTO XVI: INCONTRO UNIVERSITARI, LA «RETE» DEI GIOVANI NEL MONDO È SEMPRE ATTIVA

“Il passaggio dell’icona di Maria Sedes Sapientiae dalla Delegazione rumena a quella australiana ci ricorda che questa grande ‘rete’ dei giovani nel mondo intero è sempre attiva e in movimento”. Lo ha detto, oggi pomeriggio, Benedetto XVI, nell’incontro con gli universitari, nella basilica di San Pietro. Al termine dell’incontro, infatti, l’icona di Maria Sedes Sapientiae, donata da Giovanni Paolo II agli universitari del mondo, passerà dalla delegazione rumena, accompagnata dall’arcivescovo di Bucarest, Ioan Robu, ai giovani australiani, guidati dal cardinale George Pell. La presenza del card. Pell, ha osservato il Papa, “ci riporta con la mente e con il cuore all’indimenticabile esperienza della Giornata mondiale della Gioventù del luglio scorso”. Un “saluto speciale” anche agli studenti israeliani e palestinesi che studiano a Roma grazie ai sussidi della Regione Lazio e delle Università romane, “come pure ai tre Rettori che hanno partecipato ieri all’incontro sul tema: ‘Da Gerusalemme a Roma per costruire un nuovo umanesimo’”. “Quest’anno l’itinerario preparato per voi universitari dalla diocesi di Roma si coniuga opportunamente con l’Anno Paolino. Il bimillenario della nascita dell’Apostolo delle genti sta aiutando tutta la Chiesa a riscoprire la propria fondamentale vocazione missionaria e, al tempo stesso, ad attingere a piene mani dall’inesauribile tesoro teologico e spirituale delle Lettere paoline”. Lo ha sostenuto Benedetto XVI, oggi, nell’incontro con gli universitari nella basilica di San Pietro, ricordando anche la consegna ai giovani della “Lettera ai Romani” nell’appuntamento odierno. Giudicando il Papa tale Lettera “uno dei testi più importanti della cultura di tutti i tempi”, ha espresso l’auspicio che questo scritto possa diventare “nutrimento sostanzioso per la vostra fede, portandovi a credere di più e meglio, ed anche a riflettere su voi stessi, per arrivare ad una fede ‘pensata’ e, al tempo stesso, per vivere questa fede, mettendola in pratica secondo la verità del comandamento di Cristo”. Solo così “la fede che uno professa diventa ‘credibile’ anche per gli altri, i quali restano conquistati dalla testimonianza eloquente dei fatti”. L’annuncio cristiano, che “fu rivoluzionario nel contesto storico e culturale di Paolo”, conserva “una forza di novità sempre attuale, in grado di abbattere altri muri che tornano ad erigersi in ogni contesto e in ogni epoca”.Il nocciolo dell’annuncio di Paolo sta nella “novità della salvezza portata da Cristo all’umanità: nella sua morte e risurrezione la salvezza è offerta a tutti gli uomini senza distinzione”, ha aggiunto il Papa, che ha anche chiarito: “Offerta, non imposta. La salvezza è un dono che chiede sempre di essere accolto personalmente. È questo, cari giovani, il contenuto essenziale del Battesimo che quest’anno vi viene proposto quale Sacramento da riscoprire e, per alcuni di voi, da ricevere o da confermare con una scelta libera e consapevole”. Benedetto XVI ha, quindi, precisato che “la morte di Cristo, per la potenza di Dio, è fonte di vita, sorgente inesauribile di rinnovamento nello Spirito Santo”. Essere “battezzati in Cristo”, perciò, “significa essere immersi spiritualmente in quella morte che è l’atto d’amore infinito e universale di Dio, capace di riscattare ogni persona e ogni creatura dalla schiavitù del peccato e della morte”. D’altra parte, “la vita nuova del cristiano” consiste nell’amore di Cristo, da cui nessuno ci potrà separare, come avverte Paolo nella Lettera, che è “un messaggio di fede, certo, ma è al tempo stesso una verità che illumina la mente, dilatandola secondo gli orizzonti di Dio; è una verità che orienta la vita reale, perché il Vangelo è la via per giungere alla pienezza della vita”.Sir