Vita Chiesa

BENEDETTO XVI, REGINA CAELI: LA MISERICORDIA NUCLEO DEL VANGELO

La Misericordia di Dio compia ciò che è impossibile alle sole forze umane: è l’invocazione di Benedetto XVI al Regina Caeli, recitato stamani nel Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo. Benedetto XVI ha ricordato che “durante il Giubileo del 2000, l’amato Servo di Dio Giovanni Paolo II stabilì che in tutta la Chiesa la Domenica dopo Pasqua, oltre che Domenica in Albis, fosse denominata anche Domenica della Divina Misericordia”. Avvenne in concomitanza con la canonizzazione di Faustina Kowalska, umile Suora polacca, nata nel 1905 e morta nel 1938, definita “zelante messaggera di Gesù Misericordioso”. La Misericordia, ha spiegato il Papa, “è il nucleo centrale del messaggio evangelico”. “Quando la Chiesa deve richiamare una verità misconosciuta, o un bene tradito, lo fa sempre spinta dall’amore misericordioso, perché gli uomini abbiano vita e l’abbiano in abbondanza”. La misericordia – ha proseguito – è il nome stesso di Dio, il volto con il quale Egli si è rivelato nell’antica Alleanza e pienamente in Gesù Cristo, incarnazione dell’Amore creatore e redentore. E “questo amore di misericordia illumina anche il volto della Chiesa, e si manifesta sia mediante i Sacramenti, in particolare quello della Riconciliazione, sia con le opere di carità, comunitarie e individuali”.Tutto ciò che la Chiesa dice e compie, manifesta la misericordia che Dio nutre per l’uomo, ha detto ancora il Papa, ricordando che “dalla misericordia divina, che pacifica i cuori, scaturisce poi l’autentica pace nel mondo, la pace tra popoli, culture e religioni diverse”. Cita Suor Faustina, dicendo che come lei Giovanni Paolo II si è fatto a sua volta apostolo della Divina Misericordia.Benedetto XVI ha quindi ricordato il pontificato di Giovanni Paolo II definendolo “lungo e multiforme” e sottolineando come “tutta la sua missione a servizio della verità su Dio e sull’uomo e della pace nel mondo si riassume nelle sue parole pronunciate a Cracovia-Łagiewniki nel 2002, inaugurando il grande Santuario della Divina Misericordia: “Al di fuori della misericordia di Dio non c’è nessun’altra fonte di speranza per gli esseri umani”. “Il suo messaggio, come quello di Santa Faustina, – ha detto ancora Benedetto XVI – riconduce dunque al volto di Cristo, suprema rivelazione della misericordia di Dio”. Benedetto XVI ha quindi annunciato il primo Congresso Apostolico Mondiale della Divina Misericordia, che avrà luogo a Roma e si aprirà con la Messa da lui stesso presieduta la mattina di mercoledì 2 aprile, terzo anniversario della morte del servo di Dio Giovanni Paolo II. Dopo la recita del Regina Caeli, un saluto speciale per “quanti hanno preso parte alla Santa Messa celebrata nella chiesa di Santo Spirito in Sassia dal Cardinale Tarcisio Bertone, in occasione della festa della Divina Misericordia”. Con un esempio da imitare: Madre Celestina Donati, fondatrice della Congregazione delle Figlie Povere di San Giuseppe Calasanzio, proclamata Beata nel pomeriggio a Firenze.In francese, ha aggiunto l’incoraggiamento a contemplare la Risurrezione, che “ci porta la pace profonda e ci rivela il volto misericordioso del nostro Padre nei Cieli”. E in inglese, l’invito a rafforzare in noi la volontà di essere testimoni di Gesù, che ci chiama ad una vita di pace e gioia vera. In polacco, un pensiero particolare ai pellegrini radunati nel santuario di Cracovia-Lagiewniki, con una preghiera: “Affido alla Misericordia di Dio – ha detto il papa – le nostre vicende personali e gli avvenimenti di tutta la Chiesa”. Parole in italiano di particolare saluto alle Figlie di Maria Ausiliatrice venute dall’India per un corso di formazione, i missionari e volontari laici dell’associazione “Italia Solidale” e i partecipanti al Congresso su sport e fraternità del Movimento dei Focolari. Al gruppo di fidanzati di Altamura, gli alunni degli Istituti “Mons. Gagliano” di Altavilla Milicia, “Santa Caterina di Alessandria” di Pavia e “Scaglioni” di Lodi e i fedeli di Azzano – Pordenone, e ai “cari amici di Castel Gandolfo”. (Fonte: Radio Vaticana)