Vita Chiesa

BENEDETTO XVI: ROMA E COSTANTINOPOLI NEL RAPPORTO FRATERNO TRA GLI APOSTOLI PIETRO E ANDREA

Nel “rapporto fraterno” tra gli apostoli Pietro e Andrea “la Chiesa di Roma e la Chiesa di Costantinopoli si sentono tra loro in modo speciale sorelle”. Lo ha ricordato oggi Benedetto XVI, nel corso della tradizionale udienza del mercoledì incentrata sulla figura di Andrea, “il primo degli Apostoli ad essere chiamato a seguire Gesù”. E proprio su questa base, ha detto il Papa “la liturgia della Chiesa bizantina lo onora con l’appellativo di Protóklitos, primo chiamato”. “Ed è certo – ha aggiunto – che anche per il rapporto fraterno tra Pietro e Andrea la Chiesa di Roma e la Chiesa di Costantinopoli si sentono tra loro in modo speciale sorelle. Per sottolineare questo rapporto, il mio predecessore Papa Paolo VI, nel 1964, restituì le reliquie di sant’Andrea, fino ad allora custodite nella Basilica Vaticana, al Vescovo metropolita ortodosso della città di Patrasso in Grecia, dove secondo la tradizione l’Apostolo fu crocifisso”.

Il ricordo della figura dell’apostolo Andrea arriva a pochi giorni dalla festa di San Pietro e Paolo (29 giugno) per la quale è attesa a Roma una delegazione del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli che ricambia così quella della delegazione della Santa Sede a Istanbul per la Festa di S.Andrea del 30 novembre. Quest’anno, poi, Benedetto si recherà in visita in Turchia in occasione della festa dell’apostolo, patrono del patriarcato ecumenico. L’apostolo Andrea “ci insegna a seguire Gesù con prontezza e a parlare di lui a coloro che incontriamo”. Nella catechesi del mercoledì Benedetto XVI si è soffermato sulla figura di Andrea, fratello di Pietro, che “tradizioni molto antiche” considerano “come annunciatore di Gesù per il mondo greco”. “Una tradizione successiva – ha proseguito il Papa – racconta della morte di Andrea a Patrasso, ove anch’egli subì il supplizio della crocifissione. In quel momento supremo, però, in modo analogo al fratello Pietro, egli chiese di essere posto sopra una croce diversa da quella di Gesù”. Una richiesta che, per il Pontefice, rivela “una profondissima spiritualità cristiana, che vede nella Croce non tanto uno strumento di tortura quanto piuttosto il mezzo incomparabile di una piena assimilazione al Redentore”. Da Andrea “dobbiamo imparare una lezione molto importante: le nostre croci acquistano valore se considerate e accolte come parte della croce di Cristo, se raggiunte dal riverbero della sua luce. Soltanto da quella Croce anche le nostre sofferenze vengono nobilitate e acquistano il loro vero senso”. Al termine dell’udienza dopo aver salutato i circa 35mila pellegrini presenti sulla piazza, Benedetto XVI ha invitato la comunità cristiana alla festa del Corpus Domini di domani che prevede alle ore 19 la Messa in piazza di San Giovanni in Laterano. Al termine, seguirà la processione che si concluderà a Santa Maria Maggiore. Sir