Vita Chiesa

BENEDETTO XVI: S.GIOVANNI IN LATERANO, «OLTRE LE MURA DELLE NOSTRE CHIESE»

“Nella processione del Giovedì Santo, la Chiesa accompagna Gesù al monte degli Ulivi: è vivo desiderio” della Chiesa “vigilare con Gesù, non lasciarlo solo nella notte del mondo, nella notte del tradimento, nella notte dell’indifferenza di tanti. Nella festa del Corpus Domini, riprendiamo questa processione, ma nella gioia della Risurrezione”. Così Benedetto XVI, nell’omelia rivolta ieri sera ai fedeli durante la celebrazione eucaristica presieduta sul sagrato della basilica di San Giovanni in Laterano in occasione della solennità del Corpus Domini, ha spiegato il significato della processione eucaristica fino alla basilica di Santa Maria Maggiore che di lì a poco avrebbe seguito la Messa.

“Il Signore è risorto e ci precede” ha detto ancora il Papa, distinguendo nel “cammino” di Gesù due direzioni: la Galilea e la casa del Padre. Due direzioni che “non si contraddicono – ha osservato -, ma indicano insieme la via della sequela di Cristo. La vera meta del nostro cammino è la comunione con Dio, Dio stesso è la casa dalle molte dimore. Ma possiamo salire a questa dimora – ha precisato Benedetto XVI – soltanto andando ‘verso la Galilea’, andando sulle strade del mondo, portando il Vangelo a tutte le nazioni, portando il dono del suo amore agli uomini di tutti i tempi”.

“L’Eucaristia, per la fede, è un mistero di intimità”; tuttavia “la forza del sacramento dell’Eucaristia va oltre le mura delle nostre Chiese”, ha detto Benedetto XVI nell’omelia. “In questo sacramento – ha proseguito il Papa – il Signore è sempre in cammino verso il mondo. Questo aspetto universale della presenza eucaristica appare nella processione della nostra festa. Noi portiamo Cristo” ha sottolineato ancora Benedetto XVI “sulle strade della nostra città. Noi affidiamo queste strade, queste case – la nostra vita quotidiana – alla sua bontà. Le nostre strade siano strade di Gesù! Le nostre case siano case per lui e con lui! La nostra vita di ogni giorno sia penetrata dalla sua presenza. Con questo gesto, mettiamo sotto i suoi occhi le sofferenze degli ammalati, la solitudine di giovani e anziani, le tentazioni, le paure, tutta la nostra vita”. “La processione vuole essere una grande e pubblica benedizione per questa nostra città” ha concluso il Papa. Infine, un pensiero a Maria, “chiamata dal caro papa Giovanni Polo II ‘Donna eucaristica'”, prima dell’inizio della processione verso la basilica a lei intitolata.Sir