Vita Chiesa

BENEDETTO XVI: SOLENNITÀ ASSUNZIONE, MARIA CI APRE ALLA SPERANZA

“Una delle feste più antiche e amate feste dedicate a Maria Santissima”: così Benedetto XVI ha definito la solennità dell’Assunzione di Maria al cielo in corpo e anima, presiedendo stamattina, nella parrocchia pontificia di San Tommaso da Villanova a Castel Gandolfo, la santa messa nella solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria (clicca qui). Con questa festa “ci è stata data la grazia di rinnovare il nostro amore a Maria, di ammirarla e di lodarla per le ‘grandi cose’ che l’Onnipotente ha fatto per lei e che ha operato in Lei”, ha aggiunto il Papa. “Nel contemplare la Vergine Maria – ha chiarito il Pontefice – ci è data un’altra grazia: quella di poter vedere in profondità anche la nostra vita. Sì, perché anche la nostra esistenza quotidiana, con i suoi problemi e le sue speranze, riceve luce dalla Madre di Dio, dal suo percorso spirituale, dal suo destino di gloria: un cammino e una mete che possono e devono diventare, in qualche modo, il nostro stesso cammino e la nostra stessa meta”. Commentando le letture proposte dalla liturgia di oggi, il Santo Padre ha ricordato che per l’Antico Testamento l’arca dell’alleanza, in cui “erano conservate le due tavole della legge di Mosè”, “è il simbolo della presenza di Dio in mezzo al suo popolo”. “Il Nuovo Testamento – ha detto il Papa – ci dice che la vera arca dell’alleanza è una persona viva e concreta: è la Vergine Maria, Colei che ha portato nel suo grembo il Figlio eterno di Dio fatto uomo, Gesù nostro Signore e Salvatore”. Dio, ha evidenziato Benedetto XVI, “non abita in un mobile, Dio abita in una persona, in un cuore”. Maria “è l’arca dell’alleanza perché ha accolto in sé Gesù, ha accolto in sé la Parola vivente, tutto il contenuto della volontà di Dio, della verità di Dio, ha accolto in sé Colui che è la nuova ed eterna alleanza”. Il brano dell’Apocalisse indica un altro aspetto: Maria ha “un destino di gloria straordinaria perché è strettamente unita al Figlio che ha accolto nella fede e generato nella carne, da condividerne pienamente la gloria del cielo” e invita tutti noi a farne parte, “c’invita a divenire anche noi, in modo modesto, arca nella quale è presente la Parola di Dio che è trasformata, vivificata dalla sua presenza”. In questa solennità dell’Assunzione “guardiamo a Maria – è stato l’invito -: Ella ci apre alla speranza, ad un futuro pieno di gioia e ci insegna la via per raggiungerlo: accogliere, nella fede, il suo Figlio; non perdere mai l’amicizia con Lui, ma lasciarci illuminare e guidare dalla sua parola; seguirlo ogni giorno, anche nei momenti in cui sentiamo che le nostre croci si fanno pesanti”. (Sir)