Vita Chiesa

BENEDETTO XVI, UDIENZA GENERALE: IL VERO INSEGNAMENTO È QUELLO IMPARTITO DAI VESCOVI

“Il vero insegnamento è quello impartito dai vescovi, ricevuto dalla catena ininterrotta dagli Apostoli. Non esiste un cristianesimo superiore per intellettuali”. In questa tradizione “occorre considerare in modo speciale l’insegnamento della Chiesa di Roma, preminente e antichissima, che ha ‘maggiore apostolicità’, perché trae origine dalle ‘colonne’ del Collegio apostolico, Pietro e Paolo: con lei devono accordarsi tutte le Chiese”. E’ quanto ha detto oggi Benedetto XVI nel corso della tradizionale udienza del mercoledì cui hanno partecipato oltre 20mila fedeli. Parlando di Ireneo di Lione, “campione della lotta contro le eresie”, il Papa ha affrontato “la questione della ‘regola della fede’ e della sua trasmissione”. “Ireneo – ha spiegato il Pontefice – confuta dalle fondamenta le pretese degli eretici, in particolare degli gnostici” fautori del dualismo. “Essi non posseggono la verità, perché non sono di origine apostolica; in secondo luogo la verità e la salvezza non sono privilegio o monopolio di pochi, ma tutti le possono raggiungere attraverso la predicazione dei successori degli Apostoli, e soprattutto del Vescovo di Roma”.

Il “genuino concetto di Tradizione apostolica” che “non è tradizionalismo” di Ireneo è stato riassunto dal Papa in tre punti: “La tradizione apostolica è pubblica, non privata o segreta. Il contenuto della fede trasmessa dalla Chiesa è quello ricevuto dagli Apostoli e da Dio. Non esiste altro insegnamento che questo; è unica nei suoi contenuti fondamentali; è pneumatica, cioè guidata dallo Spirito Santo. Non si tratta infatti di una trasmissione affidata all’abilità di uomini più o meno dotti, ma allo Spirito di Dio, che rende la tradizione una realtà divina. E’ questa la “vita” della Chiesa, ciò che rende la Chiesa sempre fresca e giovane, cioè feconda di molteplici carismi”. Stando, dunque, all’insegnamento di Ireneo, “la fede della Chiesa va trasmessa in modo che appaia quale deve essere, cioè pubblica, unica, pneumatica”. A partire da ciascuna di queste caratteristiche, secondo Benedetto XVI, “si può condurre un fruttuoso discernimento circa l’autentica trasmissione della fede nell’oggi della Chiesa”. “Nella dottrina di Ireneo – è stata la conclusione – la dignità dell’uomo è saldamente ancorata nella creazione divina, nell’immagine di Cristo e nell’opera permanente di santificazione dello Spirito. Tale dottrina è come una ‘via maestra’ per chiarire insieme a tutte le persone l’oggetto e i confini del dialogo sui valori, e per dare slancio sempre nuovo all’azione missionaria della Chiesa”.

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