Vita Chiesa

BENEDETTO XVI: UDIENZA, «IL RISORTO ENTRA NELLE NOSTRE CASE ANCHE A PORTE CHIUSE»

«Anche oggi il Risorto entra nelle nostre case e nei nostri cuori, nonostante a volte le porte siano chiuse». Lo ha detto Benedetto XVI che, nella catechesi dell’udienza generale di oggi, si è soffermato sulla «trasformazione che la Pasqua di Gesù ha provocato nei suoi discepoli». Come nel Cenacolo, ha spiegato il Papa, Gesù Risorto «entra donando gioia e pace, vita e speranza, doni di cui abbiamo bisogno per la nostra rinascita umana e spirituale». «Solo Lui – ha ammonito – può ribaltare quelle pietre sepolcrali che l’uomo spesso pone sui propri sentimenti, sulle proprie relazioni, sui propri comportamenti; pietre che sanciscono la morte: divisioni, inimicizie, rancori, invidie, diffidenze, indifferenze. Solo Lui, il Vivente, può dare senso all’esistenza e far riprendere il cammino a chi è stanco e triste, sfiduciato e privo di speranza». È quanto hanno sperimentato non solo i discepoli riuniti nel Cenacolo, ma anche i due discepoli che il giorno di Pasqua erano in cammino da Gerusalemme verso Emmaus. Da allora in poi, il compito dei cristiani è testimoniare la «novità di una vita che non muore», portata dalla Pasqua, che «va diffusa ovunque».«L’esperienza dei discepoli – degli undici nel Cenacolo e dei due sulla via di Emmaus – ci invita a riflettere sul senso della Pasqua per noi», le parole di Benedetto XVI. Di qui l’invito finale della catechesi: «Lasciamoci incontrare da Gesù risorto! Lui, vivo e vero, è sempre presente in mezzo a noi; cammina con noi per guidare la nostra vita sulla via del Bene. Abbiamo fiducia nel Risorto che ha il potere di dare la vita, di farci rinascere come figli di Dio, capaci di credere e di amare. La fede in Lui trasforma la nostra vita: la libera dalla paura, le dà ferma speranza, la rende animata da ciò che dona pieno senso all’esistenza, l’amore di Dio». Il tempo pasquale, l’esortazione del Papa, «sia per tutti l’occasione propizia per riscoprire con gioia ed entusiasmo le sorgenti della fede». In sintesi, il Santo Padre ha invitato i fedeli a «compiere lo stesso itinerario che Gesù fece fare ai due discepoli di Emmaus, attraverso la riscoperta della Parola di Dio e dell’Eucaristia». «Il culmine di questo cammino, allora come oggi, è la Comunione eucaristica», ha concluso il Papa: «nella Comunione Gesù ci nutre con il suo Corpo e il suo Sangue, per essere presente nella nostra vita, per renderci nuovi, animati dalla potenza dello Spirito Santo». (Sir)