Vita Chiesa

BENEDETTO XVI, UDIENZA: LA VIA DELLA BELLEZZA PER INCONTRARE E AMARE DIO

“Riscoprire la via della bellezza come uno degli itinerari, forse il più attraente ed affascinante, per giungere ad incontrare ed amare Dio”. E’ la “proposta” che papa Benedetto XVI farà agli artisti che incontrerà a Roma il 21 novembre prossimo. Lo ha detto questa mattina dedicando l’udienza del mercoledì al tema della bellezza delineando ai pellegrini le caratteristiche dell’architettura religiosa soffermandosi alle cattedrali romaniche e gotiche che come tante “bibbie di pietra” – ha detto il Papa – hanno accompagnato la fede dei cristiani nell’Europa del Medioevo. A 45 anni dal celebre discorso che Paolo VI tenne agli artisti nella Cappella Sistina – e a 10 anni dall’altrettanto celebre Lettera che nell’aprile del ’99 indirizzò agli artisti Giovanni Paolo II – Benedetto XVI si prepara così a rivivere un analogo incontro sempre nella Cappella Sistina, con una rappresentanza internazionale di esponenti di ogni settore dell’arte. “I capolavori artistici nati in Europa nei secoli passati – ha detto il Papa – sono incomprensibili se non si tiene conto dell’anima religiosa che li ha ispirati”. E come diceva Marc Chagall, per secoli i pittori “hanno intinto il loro pennello in quell’alfabeto colorato che era la Bibbia”. Ciò che Benedetto XVI vorrà dire sabato prossimo agli artisti che da tutto il mondo arriveranno in Vaticano è che “quando la fede, in modo particolare celebrata nella liturgia, incontra l’arte, si crea una sintonia profonda, perché entrambe possono e vogliono parlare di Dio, rendendo visibile l’Invisibile”. Ed ha aggiunto: “Vorrei condividere questo nell’incontro con gli artisti del 21 novembre, rinnovando ad essi quella proposta di amicizia tra la spiritualità cristiana e l’arte”. Lo splendore delle cattedrali gotiche – ha poi concluso il papa – rammenta agli artisti che “la via della bellezza è un percorso privilegiato e affascinante per avvicinarsi al Mistero di Dio. Che cos’è la bellezza, che scrittori, poeti, musicisti, artisti contemplano e traducono nel loro linguaggio, se non il riflesso dello splendore del Verbo eterno fatto carne?”.Sir