Vita Chiesa

BENEDETTO XVI: UN GRAZIE SPECIALE AL SIGNORE E AI FEDELI PER IL PRIMO ANNO DI PONTIFICATO

“All’inizio dell’udienza generale di oggi, vorrei ringraziare il Signore che, dopo avermi chiamato esattamente un anno fa a servire la Chiesa come successore dell’apostolo Pietro, non manca di assistermi con il suo indispensabile aiuto”. Con queste parole Benedetto XVI, appena rientrato da Castelgandolfo dopo due giorni di riposo, ha iniziato l’udienza generale di oggi: un’udienza speciale, dedicata al primo anniversario di pontificato, e alla quale hanno partecipato circa 50mila persone, in una piazza S. Pietro assolata e piena di striscioni di auguri al Santo Padre in varie lingue.

Interrotto continuamente dagli applausi, il Papa ha ringraziato più volte la folla, dicendo: “Grazie per la vostra gioia e la vostra acclamazione”. “Come passa in fretta il tempo!”, ha poi proseguito: “E’ già passato un anno da quando, in maniera assolutamente inaspettata e sorprendente, i signori cardinali hanno voluto scegliere la mia persona per succedere al compianto Servo di Dio, al grande papa Giovanni Paolo II”, ha esclamato suscitando l’applauso dei fedeli. “Io ricordo con emozione – ha poi confessato il Santo Padre – il primo impatto che dalla loggia centrale della Basilica ho avuto subito dopo la mia elezione, con i fedeli raccolti in questa stessa piazza. Mi resta impresso nella mente e nel cuore l’incontro, a cui ne sono seguito tanti altri, dove ho sperimentato quanto sia vero ciò che ebbi a dire nella Messa solenne concelebrata all’inizio del pontificato: ‘Sento viva la consapevolezza di non dover portare da solo ciò che in realtà non potrei mai portare da solo’”.

“E sempre più – ha affermato il Pontefice attualizzando le parole da lui stesso pronunciate un anno fa – sento che da solo non potrei potare aventi questo compito. Ma sento anche che voi lo portate con me, e che insieme possiamo portare avanti la missione del Signore”. “Grazie di cuore – ha detto poi il Papa rivolgendosi ai fedeli che gremivano la piazza – per la vicinanza vostra, per voi che non mi fate mancare il dono dell’indulgenza e del vostro amore. Grazie di vero cuore a tutti coloro che mi affiancano da vicino o mi seguono da lontano spiritualmente, con il loro affetto e la loro preghiera”. “Preghiamo il Signore – ha concluso Benedetto XVI – perché possa continuare, perché mi conceda di essere un pastore umile e fermo della sua Chiesa”.

Comunicare “agli uomini e alle donne del terzo millennio” il “mistero di amore” che “cambia i cuori”, a partire dalla capacità di “gustare la gioia pasquale” come aiuto a “superare ogni incertezza”. Si è conclusa così l’udienza generale di oggi, dedicata al primo anniversario di pontificato di Benedetto XVI, eletto papa esattamente un anno fa, al quarto scrutinio. Nella seconda parte della catechesi odierna, il Papa si è soffermato sul “messaggio evangelico diffuso con coraggio” dagli apostoli, “il cui nucleo imprescindibile è formato dal mistero pasquale”. Quella di Pasqua per il Pontefice, è una “festa eterna”, che invita ciascuno di noi a “superare ogni incertezza”, per “annunciare Gesù che al di là della morte è l’eterno vivente”. Ciò non significa, ha puntualizzato però il Santo Padre, “estraniarsi dall’attività quotidiana”, ma fare della “forza dell’amore trinitario” il cuore dell’annuncio cristiano. Il Papa a concluso l’udienza con una preghiera a Maria, “intimamente associata alla passione di Cristo, madre di tutti i credenti”, affinché “ci aiuti a comprendere questo mistero di amore, che cambia i cuori, e ci faccia pienamente gustare la gioia pasquale, per poterla comunicare a nostra volta agli uomini e alle donne del terzo millennio”. Durante i saluti ai fedeli di lingua tedesca, accorsi oggi in maniera particolarmente numerosa, papa Ratzinger ha dedicato loro “un abbraccio speciale”.

“Grazie per il vostro affetto e la vostra amicizia”. E’ il saluto riservato dal Papa ai fedeli di lingua italiana, salutati al termine del’udienza generale di oggi, dedicata al suo primo anniversario di pontificato. “Con affetto mi rivolgo ora ai pellegrini italiani”, ha detto Benedetto XVI, interrotto a più riprese dagli applausi e “abbracciato” idealmente dalla folla con striscioni di auguri e scritte ”Ti vogliamo bene”, decorate con tanti cuori colorati. Un saluto speciale il Papa lo ha riservato per i giovani. Salutando, infatti, i “numerosi giovai” provenienti dall’arcidiocesi di Milano, il Santo Padre ha detto loro, riferendosi ai fragorosi applausi: “Si sente e si vede che sono numerosi. Quest’anno faranno la loro professione di fede: anche la vostra presenza qui è già una professione di fede”. Rivolgendosi, poi, ai ragazzi missionari provenienti dalla dicesi di Ugento-Santa Maria di Leuca, il Papa ha detto loro: “Come ai primi discepoli, Cristo Risorto invita anche noi ad essere suoi testimoni. Rispondete con gioia e amore a questo mandato, e sarete seminatori di speranza per i vostri coetanei”. “Viva il Papa” e “Benedetto” sono state le espressioni maggiormente scandite dai 50mila presenti in piazza S. Pietro, prima e durante il consueto giro della piazza nella “papamobile” al termine dell’udienza del mercoledì. Sir

Il primo anno di Benedetto