Vita Chiesa

BIRMINGHAM, BEATIFICAZIONE DEL CARD. NEWMAN; BENEDETTO XVI: UN ESEMPIO PER SUO SACERDOZIO E INSEGNAMENTO

Una “giornata di grande auspicio”: così Benedetto XVI, nel suo ultimo giorno di viaggio in Gran Bretagna, ha definito questa domenica 19 settembre (nella quale ha beatificato, nel Cofton Park di Birmingham, il card. John Henry Newman. Una domenica nella quale si commemora anche il 70° anniversario della “Battle of Britain”: “Per me, che ho vissuto e sofferto lungo i tenebrosi giorni del regime nazista in Germania – ha confessato il Papa -, è profondamente commovente essere qui con voi in tale occasione, e ricordare quanti dei vostri concittadini hanno sacrificato la propria vita, resistendo coraggiosamente alle forze di quella ideologia maligna”. Settant’anni dopo, “ricordiamo con vergogna ed orrore la spaventosa quantità di morte e distruzione che la guerra porta con sé al suo destarsi, e rinnoviamo il nostro proposito di agire per la pace e la riconciliazione in qualunque luogo in cui sorga la minaccia di conflitti”.Il motto del card. Newman, Cor ad cor loquitur, “il cuore parla al cuore”, ha detto il Pontefice nell’omelia per la beatificazione, “ci permette di penetrare nella sua comprensione della vita cristiana come chiamata alla santità, sperimentata come l’intenso desiderio del cuore umano di entrare in intima comunione con il Cuore di Dio. Egli ci rammenta che la fedeltà alla preghiera ci trasforma gradualmente nell’immagine divina”. Newman “ci dice che il nostro divino Maestro ha assegnato” a ciascuno un “servizio ben definito”. Quello al quale il beato Newman fu chiamato, ha osservato il Santo Padre, “comportò l’applicazione del suo sottile intelletto e della sua prolifica penna a molti dei più urgenti ‘problemi del giorno’”. Secondo il Pontefice, “le sue intuizioni sulla relazione fra fede e ragione, sullo spazio vitale della religione rivelata nella società civilizzata, e sulla necessità di un approccio all’educazione ampiamente fondato e a lungo raggio, non furono soltanto di importanza profonda per l’Inghilterra vittoriana, ma continuano ancor oggi ad ispirare e ad illuminare molti in tutto il mondo”. Il Papa ha poi reso onore “alla sua visione dell’educazione, che ha fatto così tanto per plasmare l’‘ethos’ che è la forza sottostante alle scuole ed agli istituti universitari cattolici di oggi”. “Fermamente contrario ad ogni approccio riduttivo o utilitaristico”, il card. Newman, ha ricordato Benedetto XVI, “cercò di raggiungere un ambiente educativo nel quale la formazione intellettuale, la disciplina morale e l’impegno religioso procedessero assieme”. Il progetto di fondare un’università cattolica in Irlanda “gli diede l’opportunità di sviluppare le proprie idee su tale argomento e la raccolta di discorsi da lui pubblicati come The Idea of a University contiene un ideale dal quale possono imparare quanti sono impegnati nella formazione accademica”. Anche gli insegnanti di religione possono far proprio “quel famoso appello del beato John Henry per un laicato intelligente e ben istruito”. Newman sperava in laici “che sanno cosa credono e cosa non credono, che conoscono il proprio credo così bene da dare conto di esso, che conoscono così bene la storia da poterla difendere”. “Oggi quando l’autore di queste parole viene innalzato sugli altari – ha aggiunto il Santo Padre -, prego che, mediante la sua intercessione e il suo esempio, quanti sono impegnati nel compito dell’insegnamento e della catechesi siano ispirati ad un più grande sforzo dalla sua visione, che così chiaramente pone davanti a noi”.Il Papa ha, poi, offerto una breve riflessione sulla vita di sacerdote e di pastore d’anime del nuovo beato: “Egli visse quella visione profondamente umana del ministero sacerdotale nella devota cura per la gente di Birmingham durante gli anni spesi nell’Oratorio da lui fondato, visitando i malati ed i poveri, confortando i derelitti, prendendosi cura di quanti erano in prigione”. Non meraviglia, perciò, che “alla sua morte molte migliaia di persone si posero in fila per le strade del luogo mentre il suo corpo veniva portato alla sepoltura a mezzo miglio da qui”. “Cento vent’anni dopo, grandi folle si sono nuovamente qui riunite per rallegrarsi del solenne riconoscimento della Chiesa per l’eccezionale santità di questo amatissimo padre di anime”, ha sottolineato il Pontefice. (Sir)