Vita Chiesa

Benedetto XVI, Angelus: Prego per le vittime della violenza insensata

Ecco le sue parole pronunciate nel corso dei saluti finali: «Sono rimasto profondamente addolorato per la violenza insensata di venerdì a Newtown, in Connecticut. Assicuro alle famiglie delle vittime, soprattutto a quelle che hanno perso un figlio, la mia vicinanza nella preghiera. Possa il Dio della consolazione toccare i loro cuori e alleviare la loro sofferenza. Durante questo tempo di Avvento, dedichiamoci con più fervore alla preghiera e ad azioni di pace».

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In precedenza il Pontefice aveva evidenziato l’attualità dei dialoghi tra Giovanni Battista e la gente che si reca da lui al fiume Giordano per farsi battezzare. Nel dialogo con le folle, il profeta offre come indicazione “un criterio di giustizia, animato dalla carità”. “La giustizia – ha chiarito il Santo Padre – chiede di superare lo squilibrio tra chi ha il superfluo e chi manca del necessario; la carità spinge ad essere attento all’altro e ad andare incontro al suo bisogno, invece di trovare giustificazioni per difendere i propri interessi. Giustizia e carità non si oppongono, ma sono entrambe necessarie e si completano a vicenda”. Parlando ai pubblicani, cioè esattori delle tasse per conto dei Romani, che spesso approfittavano della loro posizione per rubare, il Battista “non dice di cambiare mestiere, ma di non esigere nulla di più di quanto è stato fissato”, cioè “non chiede gesti eccezionali, ma anzitutto il compimento onesto del proprio dovere. Il primo passo verso la vita eterna è sempre l’osservanza dei comandamenti; in questo caso il settimo: ‘Non rubare’”. Ai soldati Giovanni chiede di non maltrattare ed estorcere, approfittando del loro potere: “Anche qui, la conversione comincia dall’onestà e dal rispetto degli altri: un’indicazione che vale per tutti, specialmente per chi ha maggiori responsabilità”. Secondo Benedetto XVI, “colpisce la grande concretezza delle parole di Giovanni: dal momento che Dio ci giudicherà secondo le nostre opere, è lì, nei comportamenti, che bisogna dimostrare di seguire la sua volontà. E proprio per questo le indicazioni del Battista sono sempre attuali: anche nel nostro mondo così complesso, le cose andrebbero molto meglio se ciascuno osservasse queste regole di condotta”.

Dopo l’Angelus, il Papa ha rammentato che, dal 28 dicembre al 2 gennaio prossimi, si terrà a Roma l’Incontro europeo dei giovani promosso dalla comunità di Taizé. “Ringrazio le famiglie che, secondo la tradizione romana di accoglienza, si sono rese disponibili ad ospitare questi giovani – ha affermato -. Poiché, grazie a Dio, le richieste sono superiori alle attese, rinnovo l’appello già rivolto nelle parrocchie, affinché altre famiglie, con grande semplicità, possano fare questa bella esperienza di amicizia cristiana”.

Ai fedeli polacchi ha rivolto “parole di saluto e spirituale vicinanza, in modo particolare verso coloro che in Polonia fanno parte dell’‘Opera natalizia aiuto ai bambini’”, auspicando che questa iniziativa caritativa ed ecumenica, un gesto di concreto aiuto offerto ai bisognosi, porti la gioia nei cuori di molti bambini. La fiamma delle candele accese nelle famiglie durante la cena della vigilia di Natale sia il simbolo di tale iniziativa”. Infine, ha rivolto un saluto speciale ai bambini di Roma che sono venuti per la tradizionale benedizione dei Bambinelli. “Carissimi – ha detto -, mentre benedico le statuine di Gesù che metterete nei vostri presepi, benedico di cuore ciascuno di voi e le vostre famiglie, come pure gli educatori e il Centro oratori romani”.