Vita Chiesa

Benedetto XVI: urgente dialogo e cooperazione tra scienza e fede

«Nella grande impresa umana di tentare di svelare i misteri dell‘uomo e dell‘universo, sono convinto della necessità urgente di continuo dialogo e cooperazione tra i mondi della scienza e della fede per costruire una cultura di rispetto per l‘uomo, per la dignità e la libertà umana, per il futuro della nostra famiglia umana e per lo sviluppo sostenibile a lungo termine del nostro pianeta». Lo ha detto questa mattina il Papa, ricevendo in udienza nella sala Clementina i partecipanti alla Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze, accompagnati dal presidente Werner Arber e dal cancelliere Marcelo Sánchez Sorondo. «Senza questa necessaria interazione – ha precisato Benedetto XVI -, le grandi domande dell‘umanità lasciano il dominio della ragione e della verità, e sono abbandonate all‘irrazionale, al mito o all’indifferenza, con grande danno per l‘umanità stessa, la pace nel mondo e il nostro destino ultimo». Il tema della plenaria, «Complexity and Analogy in Science: Theoretical, Methodological and Epistemological Aspects», apre, secondo il Pontefice, «una serie di prospettive che puntano ad una nuova visione dell‘unità delle scienze».

«Le importanti scoperte e i progressi degli ultimi anni – ha osservato Benedetto XVI – ci invitano a considerare la grande analogia di fisica e biologia», e al tempo stesso «la grande unità della natura nella struttura complessa del cosmo» e il «mistero dell‘uomo posto al suo interno». Un «approccio interdisciplinare alla complessità» che mostra la finalizzazione delle scienze «allo studio della natura come realtà unica, intelligibile e armoniosa nella sua innegabile complessità». Tale visione ha, secondo il Papa, «punti di contatto fecondi con la concezione dell‘universo tratta dalla filosofia e dalla teologia cristiana», secondo cui ogni creatura agisce all’interno di «un cosmo ordinato che ha origine dalla Parola creatrice di Dio», in una sorta di «compartecipazione orizzontale tra gli esseri» e di «partecipazione trascendente da parte del Primo Essere». L‘universo, ha precisato Benedetto XVI, «non è caos o risultato del caos», ma «complessità ordinata che ci permette di innalzarci, attraverso l‘analisi e l’analogia comparativa, dalla specializzazione ad un punto di vista più universalizzante e viceversa». Dal Papa un monito affinché l’uomo continui a «sviluppare la sua conoscenza della verità e dell‘ordine in modo saggio per il bene suo e dell’ambiente».