Vita Chiesa

Betori: ecco come Firenze si prepara al Convegno ecclesiale nazionale del 2015

Betori ha parlato ai sacerdoti della diocesi durante l’annuale assemblea del clero nel convento di Monte Senario. L’obiettivo del Convegno ecclesiale, ha affermato, sarà quello di “mostrare, a noi e al nostro mondo, che solo ritornando a far rivivere le radici cristiane da cui si è indebitamente staccato, l’umanesimo può uscire dal suo dramma, dagli esiti nichilistici che caratterizzano tante espressioni del nostro tempo, e diventare nuovamente fattore di crescita per l’umanità. La fede si propone come un’offerta di piena umanità all’uomo contemporaneo, un’amica dell’intelligenza e della libertà”.

Nella sua relazione, Betori ha ripercorso la storia dei Convegni ecclesiali nazionali, iniziati a Roma nel 1976 e proseguiti a Loreto nel 1985, a Palermo nel 1995, a Verona nel 2006. Il Convegno di Firenze, come quelli che lo hanno preceduto, ha spiegato Betori, “ruoterà attorno a momenti di celebrazione, di preghiera di ascolto e di dialogo e accompagnato da eventi culturali legati al tema del Convegno stesso”.

Sarà il Comitato preparatorio nazionale a scegliere relatori e articolazioni tematiche; il Comitato è presieduto dall’Arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, e ha come Vicepresidenti i Vescovi di Piacenza, Gianni Ambrosio, di Pistoia, Mansueto Bianchi, e di Acireale, Antonino Raspanti. Accanto ad esperti (tra cui i fiorentini don Andrea Bellandi e Dom Bernardo Gianni), nel Comitato siedono i rappresentanti di tutte le regioni italiane, vescovi, presbiteri e laici.  A partire dal prossimo mese di settembre, il Comitato propone un coinvolgimento di tutte le diocesi per raccogliere contributi sul tema. Si partirà da uno strumento di lavoro, in cui verranno indicati criteri e strumenti per la raccolta di esperienze e suggerimenti. Nell’anno pastorale 2014-2015 ci si concentrerà invece su un lavoro più mirato, a partire da un documento preparatorio, con eventi preparatori distribuiti lungo tutta la penisola, così come fu fatto prima del Convegno di Verona.

Riguardo al numero dei partecipanti, ha affermato Betori, “si può ritenere che non saranno meno di 2500, cui si dovranno aggiungere numerosi invitati, giornalisti, personale di servizio”. A Firenze è stato costituito anche un Comitato organizzativo locale, per provvedere agli aspetti logistici: oltre al Cardinale e al Vescovo ausiliare Claudio Maniago, ne fanno parte il Vicesindaco Stefania Saccardi, la Viceprefetto Franca Rosa, il Presidente dell’Opera di S. Maria del Fiore Franco Lucchesi, il Direttore degli Uffizi Antonio Natali e il giornalista Riccardo Galli.

Riguardo ai luoghi del Convegno, “Pur volendo dare il massimo rilievo ai luoghi storici e artistici di Firenze, a cominciare dalla nostra Cattedrale – ha affermato Betori –  le esigenze di articolazione dei lavori porteranno a valorizzare anche spazi dedicati a questo tipo di eventi, quelli della Fiera di Firenze alla Fortezza da Basso. Per l’ospitalità occorrerà trovare accordi con le associazioni degli albergatori fiorentini, cercando di limitare al massimo gli spostamenti”.

Si richiederà un notevole impegno di volontari (a Verona furono circa 1000) e si prevedono momenti collaterali di carattere culturale: “mostre, esecuzioni, itinerari artistici, che dovranno essere all’altezza della nostra storia e identità. Dovremo saper illustrare il meglio del nostro passato e quanto di meglio la cultura contemporanea può offrire per illustrare il tema prescelto”.

Un momento del tutto particolare, ha aggiunto il Cardinale, “dovremmo viverlo il 12 novembre, quando, se tutto si svolgerà come nei precedenti convegni, dovrebbe essere presente il Santo Padre, anche se – prima che ci sia un annuncio ufficiale da parte della Santa Sede – è bene ribadire che si tratta di un auspicio, sufficientemente fondato ma per ora solo un auspicio. Papa Francesco dovrebbe venire per parlare al Convegno e ci auguriamo che poi possa celebrare l’Eucaristia per la nostra comunità diocesana, come è sempre accaduto da Loreto fino a Verona. Anche questo evento straordinario chiederà partecipazione e coinvolgimento non comuni”.

Betori ha quindi concluso con un invito ai sacerdoti della diocesi: “Lasciarsi coinvolgere nei momenti preparatori; sensibilizzare i fedeli per un’accoglienza fraterna; predisporre una generosa disponibilità a sostenere l’organizzazione in specie con l’apporto del volontariato”.