Vita Chiesa

C9: p. Lombardi, «concluso» lavoro su nuovo dicastero «carità-giustizia-pace»

Il C9 «considera concluso» il suo lavoro per la parte della riforma della Curia relativa al nuovo dicastero carità-giustizia-pace e sugli altri dicasteri e organismi «già oggetto di riflessione nelle precedenti riunioni». Tale «lavoro» sui «capitoli» della riforma della Curia che il C9 «ritiene di aver maturato a sufficienza» viene ora «affidato al Papa perché possa procedere come crede». Lo ha riferito padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, durante il briefing di oggi sul C9, che si è riunito in questi tre giorni – alla presenza del Papa, fatta eccezione come di consueto per l’udienza del mercoledì – e si riunisce anche oggi pomeriggio.

Erano presenti tutti i membri del Consiglio, ha detto ai giornalisti il portavoce vaticano, specificando che «gran parte delle consultazioni sono state dedicate ancora una volta a ulteriori considerazioni su diversi dicasteri della Curia, già oggetto di riflessione in precedenti riunioni, in vista della nuova Costituzione apostolica». In particolare: Congregazione per i vescovi, Segreteria di Stato, Congregazione per l’educazione cattolica, per le Chiese orientali, per il clero, Pontifici Consigli della cultura, per la promozione dell’unità dei cristiani, per il dialogo interreligioso. «I risultati delle considerazioni svolte nelle sessioni precedenti su diverse Congregazioni – dottrina della fede, culto divino e disciplina dei Sacramenti, cause dei Santi, Istituti di vita consacrata e Società di vita apostolica – oltre a quelli sul nuovo Dicastero su carità-giustizia-pace – che comprenderebbe le attuali competenze di giustizia e pace, Cor Unum, operatori sanitari, migranti e itineranti – sono stati affidati al Papa per gli ulteriori approfondimenti e le consultazioni che ritenga opportune», ha precisato Lombardi.

«Semplificazione, armonizzazione dei compiti dei diversi organismi, possibili forme di decentralizzazione in rapporto alle Conferenze episcopali»: sono questi alcuni «criteri» per la riforma della Curia di cui si è discusso nell’ultima riunione del C9. Padre Federico Lombardi ha precisato che durante questi tre giorni, come di consueto negli incontri del Papa con i cardinali che lo affiancano nel lavoro di riforma della Curia, «sono state presentate comunicazioni di aggiornamento da parte del coordinatore del Consiglio dell’economia, cardinale Marx, e del prefetto della Segreteria per l’Economia, cardinale Pell, sugli argomenti di loro competenza».

Il prefetto della Segreteria per la comunicazione, monsignor Dario E. Viganò, ha aggiornato invece «sul procedere della riforma del sistema comunicativo della Santa Sede, sul ripensamento in corso sia dell’organizzazione del lavoro, sia dei processi di produzione, e sul processo di integrazione, in particolare della Radio Vaticana e del Centro Televisivo Vaticano nell’anno in corso». Argomenti, questi, su cui «il Consiglio ha espresso gratitudine e incoraggiamento a procedere nel cammino intrapreso». Il cardinale O’ Malley, infine, ha aggiornato «sull’attività della Commissione per la tutela dei minori e ha introdotto uno scambio di riflessioni sul nuovo Motu Proprio del Papa ‘Come una madre amorevole’, pubblicato il 4 giugno».

Le prossime riunioni del Consiglio nel corso di quest’anno sono previste il 12-13-14 settembre e il 12-13-14 dicembre.

Quale sarà la natura precisa dei nuovi organismi previsti dalla parte della riforma della Curia fin qui attuata dal C9? «Lo sapremo quando verrà pubblicato il documento finale da parte del Papa, o forse quando avremo la Costituzione», la risposta di padre Federico Lombardi ai giornalisti. «C’è una certa evoluzione nella definizione», ha detto il portavoce vaticano a proposito del nuovo dicastero: «la più aggiornata è ‘carità giustizia e pace’, ma non è detto che sia quella definitiva». Ciò che è certo, ha precisato però Lombardi, è che «si tratta di un dicastero: come un ministero, ma non definito con la qualità di Congregazione o di Consiglio. Se nella definitiva Costituzione ci sarà una distinzione tra i dicasteri, non lo so: attualmente non c’è qualifica né di Congregazione né di Consiglio».  «Si possono immaginare competenze del dicastero che non rientrano in modo così chiaro nella categorizzazione precedente», ha ipotizzato Lombardi: «Per ora c’è stata una scelta chiara: dire dicastero senza qualificarlo ancora, o comunque senza qualificarlo come Congregazione o come Consiglio».

Riforma più in discesa che in salita. «Oggi c’è un certo numero di dicasteri su cui C9 ritiene di avere fatto il suo lavoro e di averlo passato al Papa. La sensazione è che la parte dell’esame della Curia, adesso, abbia la prospettiva di essere più in discesa che in salita», anche se «sarebbe imprudente fare previsioni». Padre Federico Lombardi ha risposto così ad una domanda sulle prossime tappe del C9. Nel briefing di oggi, ha poi ricordato che «il C9 è stato investito anzitutto del tema della riforma Curia e quindi del rinnovamento della costituzione Pastor bonus, ma non è stato istituito solo per quello. Anche nelle Congregazioni pre-conclave si era ipotizzato che il Papa potesse fare riferimento al C9 per consigli sul governo della Chiesa universale», con «prospettive integrative» a quelle disponibili tramite la Curia: tutto ciò, ha precisato Lombardi, per «aiutare il Papa con contributi e pareri che vengano da persone qualificate della Chiesa universale, non diventando sostitutivi». «La riforma Curia è certamente un oggetto molto corposo delle consultazioni di questo Consiglio», ha proseguito il portavoce vaticano, «ma come sappiamo il Papa fa anche riunioni dei capi dicastero, consulta anche all’interno della Curia i responsabili ed usa il C9 per proporre anche altri temi: per esempio, fin dall’inizio aveva parlato del Sinodo con il Consiglio». «Non c’è di per sé una scadenza», ha chiosato Lombardi: «Anche qualora terminasse la consultazione del C9 per la riforma della Curia, non per questo terminerebbe il Consiglio di cardinali».

Il card. Pell continua. «Do per scontato che gli abbiamo fatto gli auguri… Oggi  è anche il compleanno del cardinale Amato»- Così ha risposto padre Lombardi ad una domanda dei giornalisti sulla permanenza o meno del porporato australiano, prefetto della Segreteria per l’economia, nel suo incarico e quindi anche all’interno del C9. Il cardinale Pell e il cardinale Amato compiono entrambi gli anni oggi: 75 anni il primo e 78 il secondo. «Quando il Papa è stato a visitare la Segreteria per l’economia – ha ricordato il portavoce vaticano – in quell’occasione si era detto che il cardinale Pell continuava. Normalmente in questi casi non c’è una dichiarazione formale». Il cardinale Amato, ha aggiunto Lombardi, «sta compiendo 78 anni ed è tuttora in grande forma».