Vita Chiesa

C9: p. Lombardi, terminato lavoro su nuovo dicastero «laici, famiglia e vita»

«È stato ascoltato il cardinale Dionigi Tettamanzi – ha riferito il portavoce vaticano – incaricato dal Papa nei mesi scorsi per un approfondimento sulla fattibilità del progetto». Ora il C9 «ha presentato al Papa una proposta in merito, orientata all’attuazione del progetto». Quanto ai tempi della nascita del nuovo dicastero, rispondendo alle domande dei giornalisti p. Lombardi ha ribadito che «i tempi sono quelli di una decisione del Santo Padre: quando e come voglia farlo, dipende da lui». «Non è che la riforma della Curia, anche dal punto di vista organizzativo, sia da intendersi tutta in una volta», ha precisato il portavoce vaticano: «Si va avanti per gradi e per tappe, abbiamo già avuto delle tappe significative. È un cammino, il Papa nella sua libertà decide quando e come i tempi siano maturi». Quanto all’altro dicastero ipotizzato, quello che riunisce le aree «carità, giustizia e pace», il C9 ha portato «avanti le riflessione ma senza avere ancora maturato una proposta conclusiva».

Durante l’ultima riunione del «C9», «si sono svolte riflessioni attinenti alle procedure per la nomina dei nuovi vescovi, specificamente sulle qualità e i requisiti dei candidati alla luce delle esigenze del mondo di oggi, e sulla relativa raccolta delle informazioni», ha riferito ai giornalisti padre Federico Lombardi, nel briefing di oggi. «Naturalmente il tema dovrà essere approfondito e sviluppato in rapporto ai dicasteri competenti interessati», ha aggiunto p. Lombardi, che rispondendo alle domande dei giornalisti sulle circostanze che hanno dato luogo a questa riflessione ha precisato: «Non c’è da pensare a motivazioni particolari: la riflessione su quale figura di vescovo sia più adatta al mondo di oggi è una questione sempre di attualità».

Padre Lombardi ha poi informato i giornalisti che durante i lavori del «C9» ha avuto luogo una audizione del prefetto della nuova Segreteria per la Comunicazione, monsignor Dario Edoardo Viganò, che «ha riferito sui primi passi compiuti e in particolare sulla nomina di un gruppo di elaborazione degli Statuti della Segreteria stessa». Il gruppo di lavoro composto da «rappresentanti delle istituzioni coinvolte a vario titolo» è stato costituito e ha già iniziato le attività. «Lo Statuto, pur tenendo conto della fase progressiva di consolidamento dei vari enti che fanno parte della Segreteria, definisce la struttura del dicastero a regime», ha reso noto p. Lombardi, sottolineando che «particolare attenzione sarà posta nel valutare gli aspetti giuridici e amministrativi delle attività di comunicazione della Santa Sede. Successivamente saranno emanati i regolamenti». I cardinali, da parte loro, hanno espresso «apprezzamento unanime» e hanno ribadito che, «nonostante la progressione, si diano subito linee di precise di comportamento alle istituzioni coinvolte, affinché – come chiede il Motu Proprio – la riforma proceda con decisione verso una integrazione e gestione unitaria».

Interrogato dai giornalisti su quali siano le «linee politiche» della Segreteria per la Comunicazione in base al nuovo Statuto, p. Lombardi ha risposto che «la Segreteria di Stato rimane il referente sui contenuti sensibili dell’informazione», mentre «la Segreteria per la Comunicazione ha compiti di carattere più organizzativo. La sorgente per i contenuti dell’informazione rimane la Segreteria d Stato, non c’è nessun cambiamento».

Proseguono i lavori della Commissione per la tutela dei minori, in particolare per la «trattazione più rapida dei numerosi casi ancora pendenti» di abuso. Padre Lombardi ha detto ai giornalisti che durante quest’ultima riunione del C9 «si è ripresa in considerazione la tematica proposta nella scorsa sessione del Consiglio a proposito delle questioni attinenti gli abusi sui minori». I cardinali che affiancano il Papa nell’opera di riforma della Curia hanno approfondito, nello specifico, «in quale modo passare all’attuazione delle proposte fatte, in particolare anche per quanto riguarda la possibilità di una trattazione più rapida dei numerosi casi ancora pendenti».

Il lavoro sulle questioni relative agli abusi, ha precisato il portavoce vaticano rispondendo alle domande dei giornalisti, riguarda «le cause arretrate, che attendono da tempo e non sono state ancora definite: si tratta di valutare come fare per arrivare a trattarle in modo più rapido, in modo da recuperarle e smaltirle». Il «C9» ha ripreso infine in considerazione «una Bozza di preambolo della nuova Costituzione». In questi giorni era assente «per motivi di salute» il cardinale Oscar Maradiaga, coordinatore del «C9». La prossima sessione del Consiglio è prevista dal 10 al 12 dicembre.