Vita Chiesa

CARD. BERTONE: NO AD UNA VISIONE PRAGMATICA DEI DIRITTI UMANI

Quello della Santa Sede, in materia di diritti umani, è “un impegno costante perché rivendicazioni, proposte o normative non si riducano alla domanda di diritti verso ogni direzione, confondendoli con semplici e spesso limitati bisogni che li rendono privi della necessaria efficacia”. A ricordarlo è stato il card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, che nel discorso di inaugurazione dell’anno accademico 2010-2011 della Pontificia Università Lateranense si è soffermato sul ruolo della Santa Sede nella comunità internazionale. Tra le “principali sfide” odierne, il cardinale ha citato l’importanza che la comunità internazionale “attribuisce ai diritti umani, affidando alle sue istituzioni compiti propositivi e di controllo, che rischiano però di risolversi in una visione pragmatica, quando si dimentica che i diritti discendono dalla dignità comune a ogni essere umano”. “Le istanze internazionali, se permeate da un vero slancio verso l’uomo e da una solidarietà operante possono diventare un moderno areopago da cui diffondere concezioni della persona e delle sue libertà non relative o addirittura poste a negare il senso di umanità”, ha detto il card. Bertone, stigmatizzando “l’ennesimo” e recente “tentativo” dell’Onu “di legare al linguaggio ed all’ambito dei diritti fondamentali, l’aborto o i cosiddetti servizi di salute riproduttiva”.“Garantire e rispettare i diritti fondamentali – ha affermato il cardinale – è un modo concreto attraverso cui contrastare le forme di abbandono dei cardini di ordine morale nei rapporti sociali, dalla dimensione interpersonale sino a quella delle relazioni internazionali”. “E’ sempre più difficile – ha proseguito – prevedere un’efficace e universale tutela dei diritti senza un collegamento a quella legge naturale che feconda i diritti medesimi ed è l’antitesi di quel degrado che in tante nostre società ha interesse a mettere in discussione l’etica della vita e della procreazione, il matrimonio e la vita familiare, l’educazione e la formazione delle giovani generazioni, come pure la solidarietà e lo sviluppo integrale introducendo unicamente una visione individualistica ed utilitaristica”. Solo “legge naturale”, per il card. Bertone, “consente di trovare una radice comune e di dialogare anche in presenza di posizioni che pur avendo un diverso fondamento etico non sono disposte a cedere di fronte all’abbandono di quella verità che è comune al genere umano”. Tra i diritti umani, inoltre, per la Santa Sede “un’attenzione particolare va rivolta alla libertà religiosa”, soprattutto “di fronte alle palesi e drammatiche negazioni della libertà religiosa ed ad una vera intolleranza verso i cristiani”, che “costringe antiche comunità cristiane ad abbondare le terre di origine”.Sir