Vita Chiesa

CARD. BETORI: QUESTA CRISI HA EFFETTI ROVINOSI, MA LA CITTA’ E’ ANCORA CAPACE DI SOLIDARIETA’ E CONDIVISIONE

«Gli effetti rovinosi di una crisi, che scaturisce da una perdita di umanità e da un difetto di fondamenti condivisi, si fanno sentire con sempre maggiore violenza, dando vita a varie forme di individualismo, solitudine, disperazione. Il disagio si fa particolarmente acuto tra i giovani, insufficientemente accolti dalla società degli adulti. Diventa angoscia devastante nelle condizioni di maggiore fragilità, come è accaduto ancora venerdì nelle nostre carceri, con un suicidio che sconvolge e chiede impegno di sostegno per chi vi si trova». Lo ha detto , l’arcivescovo di Firenze, il cardinale Giuseppe Betori, nella sua omelia alla messa solenne, celebrata in cattedrale domenica 24 giugno,nella solennità di San Giovanni, il patrono di Firenze. «Eppure – ha proseguito – voglio crederlo con forza e convinzione, questa città non ha ancora smarrito uno dei caratteri che più ne hanno segnato la storia, cioé la capacità di condividere, di essere pronti a scorgere le fragilità più nascoste e più nuove, per andare incontro ad esse con gesti sempre rinnovati di solidarietà e di carità. Ritengo che non sia ancora venuta meno questa laboriosa creatività del bene, né che si sia appassito lo slancio morale che la deve sorreggere”, confidando poi nel “perdurare in quella esperienza di carità che ha reso Firenze unica di fronte al mondo”.

“La società è inclusiva e accogliente non perché riconosce i diritti rivendicati, ma perché si cementa in forza di una verità condivisa, che non annulla la varietà ma la vive nella positività delle relazioni. Solo questa apertura all’altro, nella condivisione di un’intera comunità, ci ha permesso, senza peraltro dimenticare – ha poi detto il card. Betori – di uscire con dignità e solidarietà dal triste evento razzista dell’uccisione a piazza Dalmazia di Samb Modou e Diop Mor. Come pure solo condivisione e responsabilità reciproca possono far uscire dalle crisi che avviliscono in questi giorni il tessuto produttivo della nostra terra. Le famiglie che soffrono a causa della crisi sentano la vicinanza operosa di tutti. La Chiesa di Firenze c’è e cammina accanto a loro e per loro”.