Vita Chiesa

CARD. RUINI: NO AL «DIVORZIO LAMPO»

Anche se, per ora, si tratta “soltanto di una dichiarazione di intenti”, il Libro bianco sul Welfare presentato di recente dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali è “assai significativo”, soprattutto quando indica tra le “nuove priorità” quella di “inserire la famiglia fondata sul matrimonio al centro dell’azione politica”. Lo ha detto il card. Camillo Ruini, presidente della Cei, aprendo oggi il Consiglio permanente dei vescovi italiani, in svolgimento a Roma fino al 27 marzo.

“Gestire la transizione demografica di un Paese che sta invecchiando sempre più marcatamente e che ha estremo bisogno di ritrovare il gusto e il coraggio di trasmettere la vita”, ed “inserire la famiglia fondata sul matrimonio al centro dell’azione politica, riconoscendo la sua insostituibile funzione di solidarietà sociale”: queste le due “nuove priorità” particolarmente apprezzate dai vescovi, che auspicano che “le proposte contenute nel Libro bianco siano approfondite e perfezionate attraverso il confronto politico e sociale e poi sollecitamente tradotte in strumenti legislativi”.

Un “segnale positivo” in questa direzione, secondo Ruini, è la recentissima approvazione alla Camera di una risoluzione che “indica al governo una serie di misure, ispirate alla logica della sussidiarietà, per rafforzare – e non sostituire – la famiglia nell’adempimento delle sue funzioni”. Per i vescovi, invece, “va purtroppo in direzione opposta” la proposta di legge, “approvata praticamente senza dibattito dalla Commissione Giustizia della Camera e ora trasmessa all’Aula, che riduce da tre anni ad uno il periodo che deve intercorrere tra la separazione coniugale e il divorzio, rendendo così ancora più fragile la tutela giuridica della stabilità del matrimonio”.

Altre due leggi “necessarie e urgenti” sono quelle sulla procreazione medicalmente assistita e sullo statuto giuridico degli insegnanti di religione, già approvate dalla Camera e ora all’esame del Senato.

Quelle su lavoro e scuola, recentemente approvate dal Parlamento, sono due leggi-delega “su materie di grande rilievo”, che vanno con “una migliore tutela dei soggetti più deboli” e con l'”effettiva parità a scolastica”. La legge sul lavoro, ha ricordato Ruini, in materia di “nuove forme di contratti di lavoro, compreso quello a tempo parziale”, recupera “buona parte” delle proposte contenute nel Libro bianco a cui aveva dato un “contributo sostanziale” Marco Biagi. In attesa dei decreti attuativi del governo, l’auspicio dei vescovi è che “il discorso sia ampliato”, proprio sulla scorta del “Libro bianco”, soprattutto ai fini di “promuovere una migliore tutela dei soggetti più deboli e meno rappresentati, entrando anche nel terreno della partecipazione dei lavoratori e della responsabilità sociale delle imprese”.

Quanto alla riforma della scuola, secondo Ruini “disegna i tratti fondamentali del nuovo sistema scolastico, salvaguardando però la continuità sostanziale della nostra tradizione formativa e rilanciando in particolare l’idea di una scuola che deve educare e non solo istruire”. “Un più stretto raccordo tra le diverse fasce scolastiche, il leggero anticipo dell’età richiesta per l’iscrizione, il potenziamento dello studio delle altre lingue e la pari dignità riconosciuta alla formazione professionale”. Queste, in sintesi, le “principali innovazioni” della riforma Moratti, che oltre ai decreti attuativi attende ora “i finanziamenti indispensabili, con gradualità ma non con rinvii che finirebbero per paralizzarla”.

Per i vescovi, inoltre, “la riforma rimarrebbe sostanzialmente incompiuta se non si andasse su una strada di un’effettiva parità scolastica”; un altro obiettivo irrinunciabile “è quello di garantire l’innalzamento del livello della formazione professionale, la cui competenza resta affidata alle Regioni”. Sir

Prolusione card. Ruini (formato .doc)