Vita Chiesa

CARD. RUINI: NO ALLA RELIGIONE «FAI-DA-TE», EDUCARE I GIOVANI AL PRIMATO DELLE QUESTIONI ETICHE

Oggi “in vaste parti del mondo” esiste “una strana dimenticanza di Dio” che “genera insoddisfazioni e frustrazioni”,perché “l’assolutizzazione del relativo è l’essenza stessa del totalitarismo: invece di liberare l’uomo gli toglie la sua dignità e lo schiavizza”. Lo ha detto il card. Camillo Ruini, presidente della Cei, che, aprendo oggi il Consiglio permanente dei vescovi italiani (testo integrale), ha dedicato la prima parte della prolusione a Benedetto XVI e allo “stile” da lui impresso alla Giornata mondiale della gioventù, il cui “centro di gravità” è stato “il senso pieno dell’adorazione” a Dio, che “non ci estranea da noi stessi, ma ci libera in funzione della più intima verità del nostro essere”. “I giovani – ha detto il presidente della Cei – prima e più di altri percepiscono che un mondo senza Dio non è capace di offrire un senso alla nostra esistenza”, e che “un Dio privato e un Gesù privato possono essere comodi ma alla fine ci lasciano soli”, come ha detto il Papa a Colonia. Oltre al “lavoro quotidiano della pastorale giovanile”, per superare la “divaricazione” tra pastorale “feriale” e “grandi eventi” come la Gmg, un banco di prova per la testimonianza della fede sono “le grandi questioni etiche di oggi, sulle quali siamo chiamati a dare una testimonianza comune e non vaga”. Un “dovere”, questo, “soprattutto di coloro che hanno responsabilità di guida e di insegnamento, particolarmente nei confronti delle nuove generazioni”, che “vanno educate ad ascoltare il messaggio” della coscienza “sulla dignità e sui diritti della persona, scopo di ogni progetto sociale e di ogni sforzo per attuarlo”. Sir

La prolusione del card. Ruini al Consiglio permanente Cei (19 settembre 2005)