Vita Chiesa

CARD. RUINI, PROLUSIONE ALLA CEI: VALORE DEL CROCIFISSO, DIVORZIO BREVE, TERRORISMO E CASO ANDREOTTI

La recente ordinanza (poi impugnata e sospesa) del Tribunale dell’Aquila, che imponeva la rimozione del Crocifisso dalla scuola materna ed elementare di Ofena, “oltre a non tener conto della normativa vigente, non coglie il reale significato della presenza pubblica del Crocifisso, che esprime congiuntamente il sentimento religioso di tanti cittadini e –come ha sottolineato felicemente il Presidente della Repubblica – i valori che stanno alla base della nostra identità”. Così il card. Camillo Ruini, presidente della Cei, all’apertura della 52ª Assemblea generale della Cei, in svolgimento ad Assisi fino al 20 novembre. Ruini è partito dalla questione del Crocifisso per sottolineare come “proprio nella situazione di oggi, quando occorre promuovere l’integrazione di immigrati anche molto diversi da noi per religione e per cultura, risulta del tutto inadeguata una nozione angusta di laicità, che vorrebbe artificiosamente separare la nostra identità nazionale – e più ampiamente quella europea – dalle sue reali matrici spirituali e culturali”.

Il presidente della Cei si è pronunciato anche sul “no” sancito dalla Camera all’abbreviazione dei tempi (da tre ad un anno)per accedere al divorzio (il cosiddetto “divorzio lampo”), presentato da “gran parte degli organi di stampa” come una “rivincita cattolica”. “In realtà- ha precisato il cardinale – non si tratta di cercare alcuna rivincita, ma di non incentivare l’ulteriore degrado della stabilità familiare, rendendosi conto che essa costituisce un bene primario per la società e anzitutto per i figli, oltre che per gli stessi coniugi, al di là di apparenze che vengono troppo facilmente enfatizzate”.

Tra glia altri temi di attualità toccati dal card. Ruini anche il terrorismo e la recente assoluzione del senatore a vita Giulio Andreotti. Anche se “prima dell’attentato del 12 novembre la dialettica politica e sociale in Italia aveva continuato ad essere assai conflittuale, – hatto Ruini – con l’accentuarsi dei contrasti anche all’interno della maggioranza di governo”, in un panorama “nel quale sembrano prevalere i motivi di preoccupazione” costituiscono “un risultato positivo, accolto con sollievo praticamente unanime” gli arresti recenti di una serie di “membri e fiancheggiatori” delle nuove “Brigate rosse”, tra cui vari accusati dei delitti D’Antona e Biagi.

Anche gli episodi dei “pacchi” bomba, secondo il cardinale, “confermano purtroppo che anche in Italia il terrorismo politico ha ancora degli adepti e delle zone di complicità, oltre che di simpatia o almeno di non chiara condanna”. Grazie “all’impegno e al sacrificio delle forze dell’ordine”, ha commentato il presidente della Cei, “si intravede la possibilità di smantellare di organizzazioni eversive esistenti”, ma “se vogliamo raggiungere un risultato veramente duraturo, andando alle radici profonde di questo triste fenomeno occorre sciogliere quei nodi politici, culturali e sociali a cui esso pretende di aggrapparsi”.

Ruini ha inoltre definito “una notizia assai positiva” l’assoluzione “piena e definitiva” di Giulio Andreotti e ha auspicato che sia “uno stimolo a chiudere, in maniera serena e non conflittuale, la troppo lunga stagione dei contrasti tra le istituzioni”. Riguardo alla finanziaria e alla riforma delle pensioni, il presidente della Cei ha chiesto più “equità”, definendo degni di “attenzione” alcuni “stanziamenti” a favore delle famiglie ed esprimendo il “forte auspicio” che in materia di pensioni “si individui un percorso” di riforma “il più possibile condiviso”. Sir

Prolusione card. Ruini