Vita Chiesa

CASO DON CANTINI, MONS. BETORI: UMILIAZIONE E SOFFERENZA DELLA CHIESA PER CRIMINI ORRIBILI

Oggi “Dies academicus” della Facoltà Teologica dell’Italia Centrale di Firenze e inaugurazione della biblioteca rinnovata. La prolusione è stata tenuta dal gesuita Ugo Vanni, uno dei maggiori studiosi dell’Apocalisse a livello mondiale. L’incontro si è aperto con un saluto di mons. Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze e Gran Cancelliere della Facoltà, e una introduzione del nuovo preside della Facoltà Teologica don Stefano Tarocchi. Attualmente alla facoltà fiorentina studiano 356 studenti, di cui il 34% laici, e complessivamente il 31% sono stranieri provenienti da oltre venti nazioni. La biblioteca, rinnovata e inaugurata oggi, contiene un patrimonio librario con specializzazione biblica, teologia, antropologia teologica costituito da 65.000 volumi.I giornalisti presenti all’appuntamento, a margine dell’incontro, sono tornati sul caso don Cantini e hanno chiesto all’Arcivescovo perché non ha incontrato le vittime. “Prima di tutto – ha risposto mons. Betori – voglio ribadire l’umiliazione e la sofferenza di una Chiesa che ha dovuto scoprire tra i suoi preti chi si è macchiato di orribili crimini; soprattutto voglio confermare la vicinanza alla sofferenza delle vittime; sono nelle mie preghiere dal mio primo giorno di Vescovo di Firenze. Quanto all’incontro con loro, io sono qui per tutti, come testimonia questo anno e mezzo a Firenze. Ho ricevuto anche famiglie colpite da un’altra vicenda del genere, già nota alla cronaca. A trattenermi dal fare io l’invito è stato anche il fatto che le vittime di don Cantini mi risulta abbiano rifiutato nel passato per due volte una simile proposta fatta dal mio predecessore; ho voluto quindi evitare che un mio gesto potesse risultare come una imposizione verso persone che soffrono, sollecitando loro un incontro che poteva non essere gradito. Leggo che tra le vittime di Cantini c’è chi ora desidera un incontro. Come ho già dichiarato, sono pronto a incontrare chiunque me lo chiederà”.I giornalisti hanno poi chiesto all’Arcivescovo perché ha riconfermato mons. Maniago vicario generale. “Quando sono giunto a Firenze un anno e mezzo fa – ha detto mons. Betori – ho trovato il caso Cantini già chiuso, e da una sentenza del Santo Padre. Come risulta anche dalla notificazione a suo tempo pubblicata non emergono responsabilità di altri. In questi mesi ho trovato in mons. Maniago un valido collaboratore. Devo inoltre far notare che, anche dal punto di vista del diritto canonico, il codice prevede che il Vescovo ausiliare sia nominato Vicario generale. Per queste ragioni l’ho confermato”.