Vita Chiesa

CATECHESI: INCONTRO NAZIONALE SU APOSTOLATO BIBLICO, CATECUMENATO E PERSONE DISABILI

«Competenza, esperienza, passione e professionalità»: sono le caratteristiche che dovrebbero possedere, secondo don Guido Benzi, direttore dell’Ufficio catechistico nazionale della Cei, gli animatori dell’apostolato biblico, del catecumenato per adulti e della catechesi per persone disabili. Se ne è parlato questo pomeriggio a Roma durante il primo incontro dei tre gruppi di esperti neo-eletti per sostenere l’attività dell’Ufficio nazionale. L’apostolato biblico, coordinato da don Dionisio Candido, «punta sul più largo e approfondito accesso alla Sacra Scrittura da parte della generalità dei fedeli» – ha detto lo stesso coordinatore – «facendo tesoro di molteplici esperienze nelle diocesi e parrocchie, quali lectio divine, gruppi di ascolto, scuole della Parola, gruppi ecumenici e altri». Durante i lavori pomeridiani, gli esperti di questo settore hanno illustrato realtà e prospettive a livello nazionale. Sono così emersi diversi progetti e storie di apostolato biblico, quali ad esempio i 1.200 gruppi biblici di adulti animati in diocesi di Firenze, o le «settimane bibliche parrocchiali» in diocesi di Bologna. I presenti hanno concordato sul fatto che «l’apostolato biblico non decolla perché spesso viene pensato come un corso per specialisti invece andrebbero formati animatori capaci di parlare alla generalità dei fedeli», come ha ricordato don Claudio Doglio di Savona.

«Più di 2.000 adulti ogni anno in Italia ricevono il battesimo – ha spiegato don Guido Benzi – per metà immigrati stranieri che lo richiedono, per metà giovani-adulti italiani che scoprono la fede cristiana». Secondo il responsabile del settore, don Paolo Sartor, il fenomeno potrebbe «crescere sul piano numerico, seppure non a livelli esponenziali, a seguito dei flussi migratori e anche della mutata situazione socio-religiosa del Paese». Quanto alla catechesi delle persone disabili la coordinatrice del settore, suor Veronica Donatello, ha sottolineato come si avverta l’esigenza di una più ampia «formazione dei catechisti» così da «far diventare prassi nelle parrocchie l’offerta formativa, specie ai sacramenti per le persone con disabilità». Altri interventi auspicabili – come è emerso dai lavori odierni – consistono nella formazione dei seminaristi «sul campo», cioè inviandoli a periodi di esperienza nelle associazioni e realtà collegate alla disabilità durante gli anni del seminario. Si è chiesto inoltre che «le famiglie con disabili siano aiutate dalla propria comunità parrocchiale; che siano istituiti specifici programmi di catechesi sacramentale e che in ogni diocesi si possa avere una equipe di catechesi per disabili composta da specialisti». Di tutte queste ipotesi di lavoro si parlerà nel convegno unitario dei tre settori catechistici, in programma dall’8 al 10 marzo 2013 in occasione dell’Anno della fede. (Sir)