Vita Chiesa

CEI, NUOVO LEZIONARIO LITURGICO; MONS. BETORI: DECINE DI MIGLIAIA I CAMBIAMENTI APPORTATI

Dare “un’aderenza alle lingue originali”, “rendere il testo di buona lingua italiana”, “eliminare sviste e proporre una traduzione più fedele e, al tempo stesso, di più facile ascolto”. Sono questi alcuni “principi” che hanno guidato il lavoro compiuto attorno al nuovo Lezionario liturgico. È quanto ha affermato mons. Giuseppe Betori, segretario generale della Cei, intervenendo questa mattina alla conferenza stampa di presentazione della nuova edizione del Lezionario liturgico della Chiesa italiana. Un testo in tre volumi – pubblicato dalla Cei – per il ciclo domenicale e festivo delle letture, per l’anno A, B, C. “Il nuovo Lezionario – ha spiegato mons. Betori – ha inteso coniugare una maggiore aderenza al tono e allo stile delle lingue originali con una maggiore comprensibilità e comunicativa”. Sono state eliminate “forme arcaiche del lessico e della sintassi” e si è cercato di ricostruire “un ritmo delle frasi adatto alla proclamazione liturgica ed eventualmente al canto”. Mons. Betori ha anche anticipato alcune novità del nuovo Lezionario: ad esempio – ha detto, la parola “mammona” sarà sostituita da “ricchezza”; il termine “consolatore” (riferito allo Spirito Santo, ndr) sarà sostituito da “paraclito”.

“Sono diverse decine di migliaia – ha detto mons. Betori – i cambiamenti apportati nel nuovo Lezionario liturgico. Forse più di 100mila” se si pensa che “solo 6mila sono stati fatti nella revisione conclusiva”, prima del Decreto di approvazione della Santa Sede (12 luglio 2006). “I cambiamenti – ha precisato mons. Betori – riguardano le letture e non le preghiere”. Pertanto la preghiera del “Padre Nostro” resterà quella attuale, anche se nel testo di Matteo 6,12-13 si leggerà: “…e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori e non abbandonarci alla tentazione”, invece di: “…e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori e non ci indurre in tentazione”. Stesso discorso per quanto riguarda l’“Ave Maria”: nel testo evangelico – ha detto mons. Betori – l’attuale “Ti saluto, o piena di grazia” sarà sostituito da “Rallegrati, o piena di grazia”.

Il nuovo Lezionario liturgico è stato presentato da mons. Betori, mons. Felice Di Molfetta, presidente della Commissione episcopale per la liturgia e vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano, mons. Crispino Valenziano, docente al Pontificio istituto liturgico Sant’Anselmo di Roma, don Angelo Lameri, dell’Ufficio liturgico nazionale. Il nuovo testo – è stato spiegato durante la conferenza stampa – sarà utilizzabile dalla prima domenica di Avvento di quest’anno (2 dicembre) e diventerà obbligatorio dalla prima domenica di Avvento del 2010. Il progetto sarà completato entro il 2008 e prevede la pubblicazione di altri sei volumi. I libri sono corredati dalla riproduzione di opere appositamente realizzate da artisti italiani contemporanei che illustrano le pagine bibliche più significative dei vari tempi dell’anno liturgico. Le opere – ha detto mons. Valenziano – si attengono ai criteri del Concilio Niceno II (787), secondo cui l’arte liturgica cristiana si deve adeguare a quanto è proclamato nella Sacra Scrittura. Quando saranno completati i 9 volumi, le opere artistiche saranno circa 200. Queste, ha commentato mons. Betori, sono state “realizzate gratuitamente”. Tutto ciò indica “una ritrovata sensibilità del mondo dell’arte per la committenza della Chiesa”.

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