Vita Chiesa

CHIESA E IMMIGRATI: DON BENZI (CEI), IL 59% CHIEDE I SACRAMENTI

“Nelle diocesi italiane il numero dei giovani e degli adulti che ogni anno si accosta al catecumenato per ricevere, dopo un congruo periodo di tempo, i sacramenti dell’iniziazione cristiana, sta diventando molto significativo: siamo infatti ben oltre il migliaio di persone, con una leggera prevalenza delle donne rispetto agli uomini”. A renderlo noto è stato don Guido Benzi, direttore dell’Ufficio catechistico, aprendo questo pomeriggio il seminario sul catecumenato in Italia, in corso a Roma sul tema: “La pastorale del catecumenato e l’accoglienza verso i migranti. “Tra le motivazioni per cui queste persone scelgono di diventare cristiani – ha proseguito il direttore dell’Ucn – è molto significativa la voce ‘ricerca personale’, segno della profonda serietà con cui esse si avvicinano alla Chiesa. Tra costoro il 41% sono italiani, mentre il 59% sono stranieri provenienti da numerose etnie”. Quanto alla distribuzione geografica, la presenza di stranieri che chiedono i sacramento dell’iniziazione cristiana “sta diventando significativa ormai non più solo nelle grandi aree metropolitane del Paese, ma anche nei piccoli centri rurali”. Per don Benzi, “il coinvolgimento dei sacerdoti nel loro cammino, le varie figure di catechisti accompagnatori, la preghiera ed il sostegno delle comunità stesse, i vari passaggi celebrativi fino alla veglia pasquale nella quale vengono impartiti normalmente dal vescovo il Battesimo, la Confermazione e l’Eucaristia” dimostrano come “la realtà dei catecumeni e del catecumenato sia una realtà che progressivamente sta rinnovando il volto delle comunità cristiane in Italia”. Senza contare il “valore culturale e sociale” insito in queste richieste: “la libera espressione della dimensione religiosa della persona umana, l’uguaglianza davanti a Dio e alla società di ogni persona, la fraternità cristiana che tende a superare le diversità, senza eliminarle ma integrandole in un confronto appassionato e profondo in vista del bene comune esistenziale e spirituale”. “Se da un lato – ha concluso don Benzi – la richiesta dei sacramenti dell’iniziazione cristiana da parte di tanti immigrati ci mostra sempre di più come l’evangelizzazione e la missione oggi non siano davvero più una questione riguardante certe aree geografiche, d’altro lato va sottolineato il fecondo apporto di valori e testimonianza che i cristiani provenienti da altre etnie donano alle nostre parrocchie e alle nostre diocesi”. (Sir)