Vita Chiesa

CONGRESSO EUCARISTICO: LA FRATERNITÀ COI POVERI E I CARCERATI

Un appello a “scendere da cavallo” e guardare diritti in volto la povertà : lo ha lanciato questa mattina a Bari il fondatore del Sermig (Servizio missionario giovani) di Torino, Ernesto Oliviero. Tracciando un rapporto tra Eucarestia e carità, Oliviero ha detto che l’avvio del Sermig venne anche da un incontro con Paolo VI, che gli aveva detto, sentendo le sue proteste contro la Chiesa: ‘Faccia lei quello che dice a noi. Anch’io voglio questo’. Mi sono trovato così costretto a scendere nelle strade, mischiarmi ai poveri, gli sbandati, i senzatetto. Ho dovuto inventare un ordine religioso con monaci e monache, presto avremo anche i preti”.

Durante la tavola rotonda, Oliviero ha anche lanciato un appello all’impegno per la pace: “Solo puntando sulla pace preventiva ci sarà la pace vera”, ha detto. Dal canto suo, don Raffaele Sarno, delegato regionale pugliese della Caritas e cappellano delle carceri, ha esortato a superare il puro concetto di carcerazione, per inventare nuove forme di recupero dei carcerati. Ha ricordato i numeri del fenomeno, con 57 mila reclusi contro 35 mila posti letto nelle carceri. Ha poi delineato uno stile di presenza e aiuto della comunità cristiana verso i reclusi, che spesso sono bisognosi dell’aiuto basilare di scrivere per loro, portare medicine, farli assistere da avvocati e consulenti. Ha concluso ricordando come l’Eucarestia nelle carceri faccia il miracolo di avvicinare e sostenere persone che molti considerano ‘perduti’.Sir