Vita Chiesa

CUBA, CARD. BERTONE: SPERIAMO CHE IL PAPA POSSA VENIRE

(Patrizia Caiffa, inviata Sir a Cuba) – “Credo che il Santo Padre abbia sentito molto bene l’invito del cardinale Ortega di venire a Cuba. Anch’io nel 2005 avevo portato al Papa l’invito del presidente della nazione cubana. Speriamo che in futuro il Santo Padre possa visitare Cuba”: sono le parole pronunciate a braccio, in spagnolo, dal card.Tarcisio Bertone, Segretario di Stato della Santa Sede, nell’omelia durante la celebrazione eucaristica di ieri sera, davanti alla cattedrale dell’Avana. Poco prima, nel saluto d’apertura, il card. Jaime Ortega y Alamino, arcivescovo dell’Avana, aveva detto: “Speriamo che la visita di questi giorni possa essere un augurio per una visita del nostro amato Benedetto XVI”. Entrambi gli auspici sono stati accolti da interminabili applausi della piazza (circa 3.000 persone), piena di fedeli, religiose, sacerdoti, con la presenza di rappresentanti di altre confessioni cristiane e delle autorità cubane. Spiccavano, tra la folla, cartelli che ripetevano lo stesso invito: “Cuba espera a Benedicto XVI” o ricordavano le parole di Giovanni Paolo II pronunciate dieci anni fa: “No tengan miedo, abran sus corazones a Cristo”.

Secondo quanto detto al Sir da mons.Juan de Dios Hernandez, segretario generale della Conferenza episcopale cubana, “E’ certo un nostro desiderio che il Papa venga a Cuba, una buona occasione potrebbe essere la prossima visita del Papa in Messico al Congresso delle famiglie. E chissà che non si possa creare una congiuntura perché il Santo Padre faccia anche uno scalo anche a Cuba? Questo è il mio sogno”. Grande é stato l’entusiasmo e calorosa l’accoglienza del card. Bertone da parte del popolo dell’Avana, nella sua prima uscita ufficiale. Il card. Ortega ha ricordato “il paterno affetto” di Benedetto XVI, espresso “già il giorno stesso della sua elezione, quando mi prese le mani e mi confermò la sua vicinanza alla Chiesa di Cuba”. Colorata e vivace l’animazione della messa, con il coro in bianco e blu e allegre canzoni cubane, le stesse di dieci anni fa con Giovanni Paolo II. Le bandiere dei due Stati sono state poste a lato dell’altare, di fronte all’ingresso della cattedrale dell’Avana vecchia.La messa, durata due ore, si é conclusa con la consegna di un dono imprevisto al card. Ortega, da parte del card. Bertone: una casula di Giovanni Paolo II, accolta anch’essa dall’applauso della piazza. Tra la folla che si accalcava in piedi al di là delle transenne, superati i posti a sedere ad invito, c’era anche un gruppo di “Damas de blanco”, madri, mogli, sorelle e figlie vestite di bianco dei 75 prigionieri politici arrestati nel marzo del 2003, di cui 20 sono stati liberati per motivi di salute ma 55 sono ancora in carcere, a scontare pene intorno ai 20 anni. “Siamo qui perché il card. Bertone e il Papa intercedano presso il governo per la liberazione dei nostri familiari – hanno detto Miriam Leiva e Laura Pollàn – in carcere da anni solo per aver espresso le proprie opinioni”. Richieste ripetute anche dalle altre donne, che lamentavano le dure condizioni delle carceri, le malattie dei loro congiunti e la loro difficile vita familiare senza mariti, padri o figli.

Questa mattina il card. Bertone sarà al monastero di clausura delle Carmelitane scalze e Domenicane, quindi incontrerà la Conferenza episcopale dei religiosi e religiose, in rappresentanza dei circa 600/700 presenti nell’isola. Nel pomeriggio partirà con l’aereo governativo verso la città di Santa Clara, circa 200.000 abitanti nel centro del Paese, famosa per le memorie del comandante Che Guevara. Sarà ricevuto in aeroporto dal vescovo e dalle autorità. Domani mattina celebrerà una messa a Santa Clara e inaugurerà un monumento pubblico a Giovanni Paolo II.

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