Vita Chiesa

Card. Bagnasco: «Un tempo di servizio civile per tutti»

 Il cardinale messo in guardia dall’indifferenza rispetto «al dolore e alla violenza che circola per il mondo, lontano ma anche molto vicino da noi», chiedendo di «non abituarci alla sofferenza di nessuno, specialmente di coloro che sono fatti invisibili ai poteri forti; di coloro che non hanno voce o volto per affermare se stessi». «C’è bisogno – ha osservato – di scuole di relazione, di palestre del vivere insieme». «Certamente – ha aggiunto – è la famiglia il primo spazio naturale dove s’impara a convivere nella differenza e ad appartenere ad altri, e dove i genitori trasmettono la fede ai loro figli. E poi le parrocchie, le associazioni giovanili, i molti servizi che la comunità ecclesiale da sempre offre per il bene di tutti, oggi in particolare in tempo di grave crisi sociale, economica e lavorativa».

A fianco di questi luoghi, il cardinale ha poi posto il servizio civile – «per tutti», ha auspicato -, luogo «dove si sperimenta la dura scalata delle buone relazioni, dove s’impara dalla carne a riconoscere e superare i propri individualismi, dove si scopre che sono i legami che ci liberano e dove si assapora, senza retorica, la gioia della comunione e del dono». Citando la vicenda del martire san Massimiliano, il presidente della Cei ha inoltre richiamato l’importanza della preghiera come «fondamento cristiano di ogni progetto di vita e di ogni servizio nella Chiesa e nel mondo; condizione per essere umilmente lievito e sale della società di cui tutti siamo responsabili», per «ricuperare l’alfabeto dell’umano, i fondamentali della persona e del vivere insieme, l’elementare grammatica dei rapporti in famiglia, nei gruppi, nell’economia e della finanza, in politica, tra i popoli e gli Stati».