Card. Betori: Il Natale è luce contro le tenebre del nostro mondo
Se il nostro tempo può essere definito «tenebroso», tanto più abbiamo bisogno della luce che viene dal Natale. Lo ha detto l'arcivescovo di Firenze nella Messa della notte, celebrata in cattedrale.
«L'aspirazione racchiusa nell'immagine di Betlemme - ha detto il Cardinale - si fa acuta nostalgia nei giorni che viviamo, amareggiati da tanti segnali di crisi che minacciano la vita e la saldezza delle nostre famiglie, il futuro dei nostri giovani, la ricerca del lavoro e la sua garanzia, la cura dei nostri anziani, il cibo e un tetto per i poveri, la dignità dei detenuti. Anche questo nostro mondo può essere definito, con le parole del profeta, 'terra tenebrosa’. Ma proprio mentre camminiamo 'nelle tenebre’, e si fa più viva in noi la consapevolezza del buio in cui è gettata la nostra vita, tanto più avvertiamo insopprimibile dentro di noi il desiderio della luce, l'aspirazione alla verità e alla giustizia, a poter scorgere cioè il volto autentico di noi stessi, degli altri, di Dio».
Il cardinale ha poi invitato ad accogliere l'invito dell'angelo: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo». «Non è difficile capire - ha detto - che la gioia di cui parlano il profeta e il vangelo è altra cosa rispetto alla confusa e superficiale spensieratezza con cui il consumismo di questi giorni vorrebbe avvolgerci, per nascondere ferite, sofferenze, interrogativi irrisolti. Ma se questo è, per così dire, evidente, più difficile è scrollarci di dosso l'idea che il vangelo di Gesù sia un peso che viene a gravare su di noi e non una liberazione di cui gioire».
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