Vita Chiesa

Card. Betori, ordinazione mons. Manetti: «Stare nelle dinamiche della storia»

Il card. Betori ha richiamato i diversi aspetti dell’esercizio del ministero episcopale: «La fedeltà alla successione apostolica, l’annuncio evangelico, la custodia del deposito della fede, la comunione ecclesiale sotto la guida del successore di Pietro, la cura del popolo cristiano e dei suoi ministri, l’accoglienza dei poveri, la ricerca di quanti sono dispersi, il permanere nella preghiera». Oggi, ha aggiunto citando l’Evangelii Gaudium, nell’invito alla missione di Gesù «sono presenti gli scenari e le sfide sempre nuovi della missione evangelizzatrice della Chiesa, e tutti siamo chiamati a questa nuova ‘uscita’» con il «coraggio di raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo’».

Una «uscita», ha sottolineato il card. Betori, «chiesta oggi alle Chiese e ai loro pastori, con un coraggio fondato sulla convinzione che il Vangelo è una parola di vita per tutti e ha in sé una forza di cambiamento capace di rinnovare il mondo». Ma lo slancio deve fondarsi su alcune disposizioni di fondo: «unione alla persona di Cristo morto e risorto, dedizione generosa e disinteressata verso il gregge, obbedienza al disegno di Dio, spirito di servizio». I vescovi, la precisazione di Betori, devono essere al tempo stesso «keygmatici», ossia «capaci di far emergere la pertinenza della verità di Dio alla vita dell’uomo», e «oranti», sempre «pronti a intercedere di fronte a Dio per il loro popolo», unendo «parresìa» e «pazienza». «Saluto questa Chiesa in festa! – ha detto nei suoi ringraziamenti mons. Manetti -. E giustamente è in festa: questa unzione infatti non è per me ma per voi, popolo santo di Dio. Dio ama il suo popolo e se ne prende cura: per questo unge i suoi chiamati e li dona al suo popolo». «Dio vi ama! Dio ama le sue creature – ha proseguito il neovescovo -, per questo ci invia a tutti ad annunciare il suo vangelo di misericordia».