Vita Chiesa

Caritas italiana: Bianchi (Bose), «Non siamo capaci di prossimità»

Intervenendo sul tema dell’incontro, «Con il Vangelo nelle periferie esistenziali», Bianchi ha affermato che «dobbiamo smetterla di pre-eleggere uomini e donne, prima scegliendoli e poi andando verso di loro. Non poniamoci la domanda ‘chi è il mio prossimo?’, ma piuttosto ‘chi si è fatto prossimo?’. Non prestabiliamo chi incontrare ma rendiamoci prossimo di ogni persona che incontriamo. Non avviciniamo le persone perché sono nel bisogno ma andiamo loro incontro perché sono persone. Dobbiamo avere la volontà di metterci in relazione». La parola chiave per padre Bianchi è dialogo.

«La Chiesa – ha detto il monaco – deve avere sete di dialogo se vuole davvero incontrare la sete degli uomini». «Una Chiesa – ha poi aggiunto – può essere per i poveri solo se è povera e il cristiano che si indirizza ai poveri deve essere povero. Non parlo di miseria. Gesù non ha mai patito la fame se non per digiuno. È urgente per la Chiesa non aggiungere cose a ciò che già facciamo ma aggiungere la povertà come stile. L’annuncio della povertà è l’essenza della evangelizzazione. Le risorse non vanno demonizzate ma devono raggiungere i poveri».